Pisa, 2 dicembre 2025 – Nel panorama italiano dell’istruzione universitaria in carcere si conferma un trend di crescita significativo: per l’anno accademico 2024/2025, sono 1.837 le persone private della libertà personale iscritte all’Università in 120 istituti penitenziari distribuiti su tutto il territorio nazionale. A fornire questo aggiornamento è il Rapporto 2025 della CNUPP (Conferenza nazionale dei delegati dei rettori per i poli universitari penitenziari), organismo della CRUI che coordina le iniziative universitarie dedicate al diritto allo studio in carcere.

Profilo degli studenti e aree di studio più frequentate dai carcerati
La grande maggioranza degli studenti detenuti è composta da uomini (96,3%), mentre le donne rappresentano il 3,7%. Tra gli iscritti, il 10,3% è costituito da studenti stranieri provenienti da oltre venti nazionalità diverse. Le discipline più richieste sono quelle letterarie e artistiche (27%), seguite da quelle politico-sociali (17%), giuridiche (12%), economiche (9%) e psico-pedagogiche (8%). L’offerta didattica si avvale di 41 atenei con poli universitari penitenziari attivi, che coinvolgono 260 dipartimenti e propongono 437 corsi di laurea, con una netta prevalenza di corsi triennali (88,9% degli iscritti).
Un dato che testimonia la crescita dell’istruzione in ambito penitenziario è il progressivo aumento degli iscritti in carcere, passati da 743 nel 2018/19 a 1.606 nel 2024/25. Anche il numero degli istituti coinvolti è salito da 74 a 120 nello stesso periodo.
Assemblea CNUPP a Pisa e testimonianze dirette
La CNUPP terrà la propria assemblea generale il 4 e 5 dicembre a Pisa, presso il Palazzo della Sapienza dell’Università di Pisa, dove si discuterà di diritto allo studio universitario negli istituti penitenziari, valorizzazione dei percorsi formativi e progetti di inclusione sociale. L’incontro si aprirà con i saluti del rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi, e di rappresentanti delle istituzioni regionali e penitenziarie.
La sessione del 5 dicembre mattina, intitolata “Vivere l’Università oltre il penitenziario: istituzioni, percorsi, narrazioni”, sarà dedicata alle testimonianze dirette di studenti detenuti iscritti all’università, accompagnate da interventi della direzione penitenziaria e dell’ufficio di esecuzione penale esterna, sottolineando l’importanza dell’istruzione come strumento di reinserimento sociale e crescita personale.
Questi dati e iniziative confermano l’impegno delle università italiane nel garantire un diritto costituzionale fondamentale anche a chi si trova in condizioni di restrizione della libertà personale, favorendo un percorso di riscatto attraverso la cultura e la formazione.






