Napoli, 8 ottobre 2025 – Circa duemila persone hanno partecipato oggi a Napoli a un corteo in sostegno della Palestina, organizzato per contestare il blocco imposto da Israele alla cosiddetta “Flotilla bis” nelle acque internazionali. La manifestazione, partita da piazza Municipio, si è diretta verso il lungomare con l’obiettivo di raggiungere la sede del consolato americano in piazza della Repubblica, ma è stata bloccata dalla polizia a pochi metri dall’ingresso.
Il corteo e il blocco della manifestazione

Il corteo, aperto dallo striscione con la scritta “Blocchiamo tutto”, ha attraversato la città con una tappa davanti alla sede della Regione Campania a Santa Lucia. Tuttavia, una volta arrivati in prossimità del consolato degli Stati Uniti, un imponente schieramento di forze dell’ordine ha impedito ai manifestanti di proseguire, bloccando la marcia e costringendo i partecipanti a tornare indietro lungo lo stesso percorso.
Durante la manifestazione, sono intervenuti anche alcuni studenti, che hanno dichiarato: “Oggi abbiamo occupato diversi licei e continueremo a farlo”, mentre padre Alex Zanotelli ha ribadito l’importanza di percorrere “la strada della non violenza”. La protesta si inserisce nel più ampio contesto delle manifestazioni internazionali di solidarietà con la Palestina, che hanno visto momenti di tensione e scontri in diverse città europee.
Contesto nazionale e internazionale
La mobilitazione a Napoli si colloca in un quadro di tensioni crescenti legate all’azione militare israeliana contro la Flotilla, un convoglio di attivisti che tenta di rompere il blocco navale imposto alla Striscia di Gaza. La Marina israeliana ha intercettato la flottiglia, suscitando reazioni di condanna da parte di vari attori internazionali, compresi gruppi di attivisti e autorità diplomatiche.
In Italia, la questione ha alimentato anche un dibattito politico interno. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha difeso la legittimità del blocco navale, sottolineando che questo è stato riconosciuto dall’Onu già dieci anni fa e che l’obiettivo principale è garantire la sicurezza. Intanto, il governo valuta gli impatti economici e sociali dello sciopero generale proclamato in risposta all’abbordaggio della Flotilla, con particolare attenzione ai costi e ai disagi derivanti dall’astensione dal lavoro.
A livello internazionale, la situazione resta tesa. Manifestazioni pro-Palestina hanno avuto luogo in diverse città europee, tra cui Ginevra, dove la polizia è intervenuta con gas lacrimogeni per disperdere i partecipanti, e in Svizzera in generale, con occupazioni di binari ferroviari e momenti di forte tensione.
Situazione dei membri della Flotilla
Le autorità israeliane hanno completato le operazioni di trasbordo e sbarco dei membri della Flotilla nel porto di Ashdod. Tra i più di 450 attivisti, 46 sono italiani, inclusi parlamentari e giornalisti. Tutti risultano in buone condizioni di salute. I detenuti sono stati trasferiti al centro detentivo di Ketziot, nel sud di Israele, e non subiranno interrogatori o procedimenti giudiziari estesi, ma saranno invitati ad accettare l’espulsione volontaria entro 24-48 ore. Le visite diplomatiche da parte delle autorità italiane sono in programma nei prossimi giorni per verificare le condizioni e favorire i contatti con le famiglie.
La protesta di oggi a Napoli riflette quindi una mobilitazione internazionale che coinvolge diversi attori e città, in un contesto di forte tensione geopolitica e conflitto umanitario.
Fonte: Raffaele Accetta - Freedom Flotilla, a Napoli corteo bloccato dalla polizia prima del consolato Usa






