Roma, 16 settembre 2025 – È partito da piazzale Aldo Moro, nel cuore della Capitale, il corteo per Gaza promosso da diverse associazioni e movimenti pacifisti sotto lo slogan “Gaza we are coming” e “Fermiamo lo stato di Israele. 22/9 sciopero generale”. La manifestazione, che intende chiedere la fine del conflitto e lo stop all’invasione della Striscia di Gaza, ha percorso le vie di Roma fino a concludersi in via dei Fori Imperiali.
Il corteo a Roma: simboli e messaggi contro la guerra

Il corteo ha visto la partecipazione di centinaia di persone, molte delle quali portavano bandiere della Palestina e simboli della pace, come le kefiah indossate al collo o sulle spalle. Tra i manifestanti, sono stati esposti cartelli con le fotografie della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, del ministro della Difesa, Guido Crosetto, e della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Su queste immagini erano visibili impronte di mani “insanguinate” accompagnate dalle scritte “guerrafondaia” e “guerrafondaio”.
Maya Issa, del Movimento degli studenti palestinesi in Italia, ha spiegato il motivo della protesta: “Israele vuole portare avanti un progetto di pulizia etnica del popolo palestinese e costruire il progetto della grande Israele. Noi siamo qui per dire che questo progetto non può e non deve passare”. La manifestante ha inoltre sottolineato la complicità di Italia, Unione Europea e comunità internazionale, citando anche le bombe con il marchio made in Italy. La richiesta principale del corteo è la rottura diplomatica, politica, economica, sportiva e accademica con Israele.
Mobilitazioni nazionali per la pace in altre città italiane
La manifestazione romana si inserisce in una più ampia mobilitazione nazionale che ha visto cortei e sit-in in diverse città italiane, tra cui Milano, Torino, Firenze, Palermo, Cagliari, Sulmona e Bari. La giornata, promossa da oltre 350 organizzazioni della società civile sotto lo slogan “Fermiamo le guerre, il tempo della pace è ora”, ha coinvolto migliaia di persone in tutta Italia.
A Milano il corteo è partito dall’Arco della Pace con circa mille partecipanti, mentre a Firenze alcune migliaia hanno sfilato da piazza Santa Maria Novella a Santa Croce, con la partecipazione della sindaca Sara Funaro e di esponenti di associazioni come la Cgil, l’Anpi e Emergency. Anche a Palermo, Bari e Cagliari si sono registrate numerose presenze, con manifestanti che hanno chiesto il cessate il fuoco in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti i conflitti armati.
Tra i partecipanti ai cortei, anche esponenti politici del Partito Democratico, come Peppe Provenzano e Laura Boldrini, e di Alleanza Verdi Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, che hanno denunciato l’aumento delle spese militari e l’assenza di iniziative diplomatiche efficaci per la pace.
L’iniziativa ha visto inoltre la partecipazione del Movimento 5 Stelle, che ha organizzato per il 7 giugno una grande manifestazione nazionale a Roma in piazza Vittorio Emanuele II per chiedere la fine del massacro nella Striscia di Gaza e un impegno concreto dell’Italia e dell’Unione Europea. Le richieste principali sono lo stop alla compravendita di armi con Israele, la fine delle esercitazioni militari congiunte, sanzioni contro il governo Netanyahu, cessate il fuoco immediato e libero accesso agli aiuti umanitari.
La mobilitazione nazionale si conferma così un momento di forte partecipazione civile e politica, in cui si esprime un chiaro appello al cessate il fuoco e alla ricerca di soluzioni diplomatiche per porre fine alle guerre in corso.






