Nel corso dei secoli si sono verificati tanti eventi insoliti legati al rito con il quale viene scelto il nuovo Papa. Ecco alcuni dei più sorprendenti e affascinanti
Il conclave è uno degli eventi più affascinanti e segreti della Chiesa cattolica. Da secoli i cardinali si riuniscono “cum clave”, letteralmente “con chiave”, chiusi in un luogo protetto, per eleggere il nuovo Papa. Ma oltre al rito solenne e mistico, la storia dei conclavi è costellata di episodi curiosi, record sorprendenti e anche momenti controversi.
Il conclave più lungo della storia
Il conclave più estenuante si svolse a Viterbo tra il 1268 e il 1271 e durò quasi tre anni. L’elezione si trasformò in una lunga e accanita battaglia politica tra le varie fazioni cardinalizie. Alla fine, furono gli stessi cittadini, stanchi dell’attesa, a prendere in mano la situazione: chiusero i cardinali a chiave, ridussero le loro razioni di cibo e rimossero persino il tetto del palazzo. Solo allora venne eletto Gregorio X, che poi istituì nuove regole più rigide per evitare simili stalli futuri.
Il conclave più breve
All’estremo opposto, il conclave più rapido si svolse nell’ottobre del 1503. In meno di un giorno venne eletto Pio III, una scelta quasi scontata che tuttavia non portò fortuna: il nuovo Papa morì appena 26 giorni dopo. Anche il conclave del 1939, che elesse Pio XII, fu insolitamente veloce, durando appena due giorni.
I conclavi più controversi
Non sono mancati momenti turbolenti. Nel 1378, l’elezione di Urbano VI scatenò il Grande Scisma d’Occidente: una parte dei cardinali contestò la validità del conclave, dando vita a una frattura che durò decenni.
Anche il conclave del 1903 fu segnato dalla politica: l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe esercitò un “veto” contro il cardinale Rampolla, spianando la strada all’elezione di Pio X. Da quell’episodio, l’uso del veto fu definitivamente proibito nei conclavi successivi.
Il legame tra l’elezione di Urbano VI e il Grande Scisma d’Occidente
Nel 1377 Papa Gregorio XI aveva riportato la sede papale da Avignone a Roma, dopo quasi 70 anni in cui i papi avevano risieduto in Francia (la cosiddetta “cattività avignonese”). Alla sua morte, il collegio cardinalizio era composto in larga parte da cardinali francesi, che volevano riportare il papato ad Avignone o comunque eleggere un pontefice favorevole agli interessi francesi.
La pressione popolare
Quando si riunirono a Roma per eleggere il successore, i cardinali furono sottoposti a una fortissima pressione popolare. I romani temevano che, se fosse stato eletto un altro papa “straniero”, la sede sarebbe tornata in Francia. La folla si radunò minacciosamente intorno alla basilica dove si svolgeva il conclave, gridando che volevano un papa italiano o almeno romano.
L’elezione di Urbano VI
Sotto questo clima teso, i cardinali elessero Bartolomeo Prignano, arcivescovo di Bari, che prese il nome di Urbano VI.
Inizialmente fu accettato da tutti, ma presto Urbano si rivelò estremamente rigido, autoritario e ostile verso i cardinali, soprattutto francesi. La sua condotta provocò profonde tensioni.
La ribellione dei cardinali
Pochi mesi dopo l’elezione, alcuni cardinali (soprattutto francesi) dichiararono di essere stati eletti sotto costrizione, quindi invalidarono il conclave. Organizzarono un nuovo conclave a Fondi (tra Roma e Napoli) e elessero un antipapa, Clemente VII, che si stabilì ad Avignone.
Da quel momento, l’Europa si spaccò:
- Francia, Spagna, Scozia e Regno di Napoli riconobbero Clemente VII (Avignone);
- Italia, Germania, Inghilterra e i Paesi nordici riconobbero Urbano VI (Roma).
Conseguenze
Per quasi 40 anni, il mondo cattolico fu diviso tra papi rivali:
- Ognuno scomunicava l’altro e rivendicava la vera autorità;
- Le lotte erano non solo religiose, ma anche fortemente politiche.
Solo nel 1417, con il Concilio di Costanza, lo scisma si concluse: furono deposti i papi rivali e venne eletto Martino V, ristabilendo finalmente l’unità.
Fumo bianco, tradizioni e novità
Il momento più atteso del Conclave resta sempre l’apparizione del fumo bianco dalla Cappella Sistina, segnale che un nuovo Pontefice è stato scelto. I cardinali votano usando schede segrete, poi bruciate nella stufa apposita. Solo dal conclave del 2005, che elesse Benedetto XVI, le condizioni logistiche sono state modernizzate per proteggere meglio anche i preziosi affreschi di Michelangelo.
Il Papa più anziano e il più giovane eletti in conclave
- Il più anziano: Papa Clemente XII fu eletto nel 1730 a 78 anni (e governò ben 10 anni!);
- Il più giovane (tra i conclavi storici): Papa Benedetto IX fu eletto papa a circa 20 anni (nel 1032). Tuttavia, la sua elezione fu molto controversa e avvenne in un’epoca in cui la politica romana dominava pesantemente la scelta dei papi.
Quando il conclave si è svolto in luoghi insoliti
Il conclave del 1799-1800 si svolse a Venezia, non a Roma: Napoleone aveva invaso l’Italia e i cardinali dovettero rifugiarsi in territorio più sicuro.
Nel corso del Medioevo alcuni conclavi furono ospitati anche in castelli, fortezze o città fortificate per proteggere i cardinali da guerre o pressioni esterne.
I divieti che i cardinali devono rispettare durante il conclave
Durante il conclave, i cardinali non possono usare cellulari di alcun tipo, accedere a internet o inviare lettere, in modo che siano isolati dal mondo fino al termine del voto. Inoltre, devono prestare un solenne giuramento di segretezza. Chi viene sorpreso a parlare delle votazioni o degli accordi interni viene punito con la scomunica automatica.






