Roma, 26 apr – L’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha sottolineato l’importanza della giustizia sociale e della pace come sfide epocali
In un contesto di crescente attenzione verso le dinamiche interne della Chiesa, l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha recentemente discusso le interferenze esterne che potrebbero influenzare il prossimo Conclave. In un’intervista al Quotidiano Nazionale (QN), Paglia ha messo in luce come le tecnologie moderne e l’impatto dei social media stiano trasformando il panorama della selezione del nuovo Papa.
La nuova dimensione dei condizionamenti
“Certo oggi il tema dei condizionamenti assume una nuova dimensione,” ha affermato Paglia, evidenziando l’importanza di garantire che i cardinali possano operare in un ambiente sereno e privo di pressioni esterne. Le misure tecnologiche adottate dal Vaticano mirano a proteggere l’integrità del Conclave, riconoscendo la delicatezza del momento storico che la Chiesa sta attraversando.
La fedeltà alla Chiesa e al Vangelo
In risposta a preoccupazioni riguardanti possibili condizionamenti provenienti da alcuni cardinali, Paglia ha dichiarato: “Sono fermamente convinto che noi tutti siamo fedeli alla Chiesa e al Vangelo di Gesù Cristo, non a Cesare.” Questa affermazione sottolinea l’importanza della fedeltà alla missione ecclesiastica, un aspetto cruciale per il futuro della Chiesa.
Le sfide epocali del futuro Papa
Paglia ha delineato le sfide epocali che attenderanno il futuro Papa, tra cui la pace mondiale, la giustizia sociale, la lotta contro la fame e i cambiamenti climatici. Queste tematiche, di straordinaria gravità e complessità, richiedono un leader capace di ispirare e guidare la Chiesa verso un rinnovamento responsabile.
In vista del Conclave, l’arcivescovo ha espresso fiducia nella continuità della Chiesa, piuttosto che in rivalità interne. Ha suggerito che la vera comprensione del papato emergerà solo con il passare del tempo. Infine, ha avvertito che il profilo del futuro Papa dovrebbe essere universale, evitando di limitarsi a criteri continentali o nazionali, per affrontare le sfide globali che la Chiesa cattolica si troverà ad affrontare nei prossimi anni.






