TOKYO, 4 maggio – Il cardinale giapponese Manyo Maeda esprime il desiderio di votare per un candidato che sia contrario alle armi nucleari e un deciso oppositore alla guerra nel prossimo conclave. Originario delle isole Goto, Maeda è stato uno dei protagonisti della visita papale nel 2019. Durante l’intervista, ha affermato che il nuovo Pontefice dovrebbe continuare a promuovere pace e dignità umana
Il cardinale Manyo Maeda, figura di spicco della Chiesa cattolica giapponese, ha recentemente espresso la sua intenzione di votare al conclave per un candidato che si opponga fermamente alla guerra e alle armi nucleari. In un’intervista rilasciata all’agenzia Kyodo, Maeda ha sottolineato l’importanza di scegliere un nuovo pontefice che possa incarnare i valori di pace e dignità umana, specialmente in un contesto geopolitico sempre più teso.
La storia personale di Maeda
All’età di 76 anni, Maeda, arcivescovo di Osaka-Takamatsu, porta con sé una storia personale che influisce profondamente sulle sue posizioni. Sua madre è sopravvissuta al bombardamento atomico di Nagasaki nel 1945, un evento che ha segnato in modo indelebile la sua vita e la sua spiritualità. Questo background lo rende particolarmente sensibile alle questioni di pace e disarmo, rendendo il suo voto al conclave una “missione importante” e carica di responsabilità.
Originario delle isole Goto, la carriera ecclesiastica di Maeda è stata caratterizzata da un forte impegno nella promozione della pace. Nel 2019, ha avuto un ruolo cruciale nell’organizzazione della visita di Papa Francesco in Giappone, un viaggio che ha incluso una tappa a Hiroshima, simbolo della devastazione nucleare. Durante quell’occasione, il Papa sottolineò l’importanza di un mondo libero da armi nucleari, un messaggio che Maeda condivide appieno.
Le posizioni di Maeda sul futuro della Chiesa
Nell’intervista, Maeda ha anche affrontato le critiche rivolte a Papa Francesco per le sue posizioni politiche. Ha affermato che il pontefice aveva una voce unica e necessaria per affrontare questioni globali, auspicando che il suo successore possa continuare su questa strada. Quando interrogato sulla possibilità di essere eletto come nuovo Papa, ha risposto con umiltà, affermando che ci sono molti candidati validi.
Con solo lo 0,3% della popolazione giapponese che si identifica come cattolica, la Chiesa nel Paese ha una storia ricca e complessa che risale al 1549, quando il gesuita Francesco Saverio approdò nelle coste giapponesi. La presenza di Maeda e del suo collega, l’arcivescovo di Tokyo Isao Kikuchi, al conclave di maggio rappresenta un’opportunità importante per il Giappone di far sentire la propria voce su questioni globali cruciali.






