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Clima, si interrompe la serie di record in negativo: luglio 2025 è stato il terzo più caldo di sempre

Nonostante il lieve calo delle temperature rispetto agli anni precedenti, luglio 2025 conferma l’urgenza di agire contro i cambiamenti climatici

by Federico Liberi
7 Agosto 2025
Clima luglio 2025

Clima luglio 2025 | Pixabay @batuhan_toker - alanews

Dopo due anni di temperature record, luglio 2025 si conferma il terzo luglio più caldo mai registrato a livello globale, segnando una pausa nella serie di temperature estreme che avevano caratterizzato i mesi estivi recenti. Lo ha annunciato oggi il Copernicus Climate Change Service (C3S), il servizio europeo di monitoraggio climatico diretto dall’italiano Carlo Buontempo.

Temperature in leggero calo a luglio 2025, ma effetti climatici ancora devastanti

La temperatura media globale di luglio 2025 è stata superiore di 1,25 gradi rispetto all’era preindustriale (1850-1900), un dato inferiore rispetto ai picchi oltre 1,5 gradi registrati nel 2023 e nel 2024. Tuttavia, questa leggera diminuzione non indica un rallentamento del cambiamento climatico. “Continuiamo a osservare gli effetti di un mondo che si riscalda” ha sottolineato Buontempo, ricordando che l’aumento anche modesto delle temperature rende gli eventi meteorologici estremi più letali e distruttivi.

Il mese scorso diverse aree del pianeta hanno subito condizioni estreme: mentre forti piogge hanno causato inondazioni in Pakistan e nella Cina settentrionale, persistenti siccità hanno aggravato enormi incendi boschivi in Canada, Scozia e Grecia. Nel Golfo, in Iraq e per la prima volta in Turchia, le temperature hanno superato i 50 gradi Celsius. In Spagna, un istituto pubblico ha attribuito oltre mille decessi al caldo estremo di luglio, sebbene questa cifra sia la metà rispetto allo stesso periodo del 2024.

Le cause e le sfide future

Il principale responsabile dell’aumento delle temperature resta la combustione di fonti fossili come petrolio, carbone e gas, che incrementano le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera. Secondo Buontempo, se non si riuscirà a stabilizzare rapidamente queste concentrazioni, bisognerà aspettarsi non solo nuovi record termici ma anche un peggioramento degli impatti climatici a livello globale.

L’Unione europea ha già fissato obiettivi ambiziosi per la riduzione delle emissioni di gas serra, puntando a tagli del 55% entro il 2030 e del 90% entro il 2040, in vista della neutralità climatica al 2050. Nel frattempo, strumenti come il nuovo Atlante climatico interattivo di Copernicus forniscono dati aggiornati e accessibili, fondamentali per supportare le decisioni politiche e le strategie di adattamento necessarie per affrontare questa sfida epocale.

Tags: Clima

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