Venezia, 9 dicembre 2025 – La sanità italiana si conferma un mosaico di eccellenze e criticità, con alcune regioni e ospedali che emergono per la qualità delle cure, in particolare nei settori dell’emergenza cardiovascolare, delle fratture ortopediche e delle patologie oncologiche più complesse. La classifica Agenas 2025, con dati relativi al 2024, offre un quadro dettagliato delle performance degli ospedali, mettendo in luce le strutture che si distinguono per risultati clinici superiori alla media nazionale.
Classifica Agenas 2025: Veneto eccellenza cardiovascolare
Tra le Regioni italiane, il Veneto si conferma leader nel trattamento tempestivo e efficace di alcune patologie critiche. In particolare, risulta prima per la percentuale di pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica entro 90 minuti dall’infarto, un intervento che incrementa significativamente le probabilità di sopravvivenza e riduce le complicanze. Gli ospedali di Mirano (Venezia), Padova, Borgo Trento (Verona), Conegliano, Vicenza e soprattutto Treviso, che raggiunge una percentuale di interventi superiore all’85% (contro il valore di legge minimo del 60%), sono riconosciuti come centri di eccellenza in questo ambito.
Non meno importante è la gestione delle fratture del collo del femore nei pazienti over 65, dove l’intervento entro 48 ore è fondamentale per ridurre la mortalità e le complicanze. Anche qui il Veneto si distingue, con gli ospedali di Portogruaro, San Donà di Piave e Feltre che rientrano tra i migliori 14 in Italia per rapidità ed efficacia degli interventi chirurgici.
Le migliori strutture ospedaliere italiane nel 2025
Nel campo oncologico, il Veneto primeggia per il trattamento del tumore maligno al pancreas, una delle patologie più complesse e con prognosi più sfavorevole. L’Azienda Ospedaliera di Verona, la Casa di cura Pederzoli a Peschiera del Garda e l’Azienda Ospedaliera di Padova sono tra i pochi centri italiani che superano la soglia di 50 interventi complessi all’anno, requisito fondamentale per garantire competenze specialistiche e risultati ottimali. La rilevanza di questi centri è sottolineata anche dall’esperienza di personaggi noti, come il cantante Fedez, operato con successo da professionisti formatisi a Verona.
A livello nazionale, tre ospedali si confermano punti di riferimento per l’assistenza ospedaliera: la clinica privata Humanitas di Rozzano, il polo ospedaliero universitario di Ancona e l’ospedale Careggi di Firenze. Queste strutture si distinguono per un’eccellenza globale nella gestione delle diverse patologie e nelle procedure chirurgiche complesse.
L’attenzione ai dati di Agenas rappresenta ormai uno strumento imprescindibile per orientare le scelte politiche e gestionali nel settore sanitario, con l’obiettivo di migliorare la qualità delle cure e ridurre le disuguaglianze regionali, garantendo così un sistema sanitario nazionale più equo ed efficiente.
Differenze regionali e ruolo dell’autonomia nella sanità italiana
Il rapporto di Agenas evidenzia anche come l’autonomia regionale non sia sempre sinonimo di efficienza nel sistema sanitario. Se alcune regioni del Nord, come il Veneto, mostrano risultati di alto livello, il Sud Italia registra ancora difficoltà significative, nonostante i progressi della Calabria e della Sicilia. Domenico Mantoan, direttore generale di Agenas, sottolinea che l’autonomia regionale necessita di una gestione più efficiente per migliorare i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), senza tuttavia fare nomi specifici.
L’assessore regionale veneto Manuela Lanzarin mette in luce come la qualità della sanità in Veneto non si limiti ai grandi ospedali hub, ma coinvolga anche strutture “minori” che garantiscono un’assistenza diffusa e omogenea su tutto il territorio, offrendo così pari opportunità di cura a tutti i cittadini.
Queste le 15 strutture con livello alto/molto alto in tutte le aree valutate: Ospedale Bolognini (Lombardia), 6 aree; Ospedale di Montebelluna (Veneto), 6 aree; Ospedale Bentivoglio (Emilia Romagna), 6 aree; Ospedale di Città di Castello (Umbria), 6 aree; Ospedale Maggiore di Lodi (Lombardia), 7 aree; Fondazione Poliambulanza (Lombardia), 7 aree; Ospedale Papa Giovanni XXIII (Lombardia), 7 aree; Istituto clinico Humanitas (Lombardia), 7 aree; Ospedale di Cittadella (Veneto), 7 aree; Ospedale Fidenza (Emilia Romagna), 7 aree; Pof Lotti Stabilimento di Pontedera (Toscana), 7 aree; Stabilimento Umberto I – G.M. Lancisi (Marche), 7 aree; A.O.U. Federico II di Napoli (Campania), 7 aree; Ospedale di Savigliano (Piemonte), 8 aree; Ospedale di Mestre (Veneto), 8 aree.






