Chico Forti, detenuto nel carcere di Verona Montorio, sta attualmente scrivendo un libro grazie a un permesso per frequentare le aule studio. Ha inoltre richiesto la semilibertà. Proseguono le polemiche riguardo a un presunto trattamento di favore e indagini sulla criminalità
Chico Forti, il noto ex velista e produttore televisivo italiano, ha recentemente ottenuto il permesso di frequentare le aule studio del carcere di Montorio, a Verona. Questo provvedimento, reso noto dai quotidiani veneti del gruppo Nem, è stato concesso dalla direzione del penitenziario. Sebbene Forti non sia attualmente iscritto a corsi ufficiali, sembra che stia lavorando a un progetto personale: la scrittura della sua biografia.
La storia di Chico Forti
Forti, 66 anni, è tornato in Italia nel maggio 2024 dopo aver scontato oltre 20 anni di carcere negli Stati Uniti per omicidio. La sua condanna risale al 2000, quando fu accusato di aver ucciso Dale Pike, il figlio del proprietario di un famoso hotel a Ibiza, nel corso di una truffa immobiliare. La complessità del suo caso ha sollevato numerose polemiche e ha diviso l’opinione pubblica tra chi lo considera colpevole e chi lo giudica innocente, sostenendo che il processo fosse viziato da errori e irregolarità.
Critiche e controversie
Dal suo arrivo a Montorio, Forti ha ricevuto critiche per quelli che alcuni hanno interpretato come trattamenti di favore. In particolare, la concessione di permessi brevi per visitare sua madre, anziana e malata, ha alimentato le voci di favoritismi. Tuttavia, il contesto del suo arresto e della sua condanna ha reso la sua figura controversa, portando a un acceso dibattito pubblico.
Indagini e attenzione mediatica
Negli scorsi mesi, la Procura di Verona ha aperto un’indagine su presunti contatti di Forti con elementi della ‘ndrangheta. Secondo le accuse, avrebbe chiesto a un detenuto di “far tacere” alcuni giornalisti, tra cui Marco Travaglio e Selvaggia Lucarelli, che hanno scritto articoli critici nei suoi confronti. La questione ha riacceso l’attenzione mediatica sul suo caso, complicando ulteriormente la sua già difficile situazione legale.
La possibilità di scrivere la sua storia all’interno del carcere rappresenta per Forti un’opportunità di riflessione e, forse, di riabilitazione. La direzione del penitenziario ha evidenziato che l’accesso alle aule studio è un passo importante per favorire il reinserimento sociale dei detenuti, un aspetto cruciale in qualsiasi percorso di riabilitazione.