Nel corso del processo in Corte d’Assise a Parma, è emerso un quadro complesso e doloroso riguardo a Chiara Petrolini, la giovane 22enne accusata di aver ucciso e sepolto i suoi due figli neonati nel giardino della villa di famiglia a Vignale di Traversetolo, nel Parmense. Chiara Petrolini respinge l’etichetta di “pazza” e afferma di essere semplicemente “debole e sola”, come ha dichiarato durante un colloquio con i consulenti tecnici della Procura di Parma, i professori Mario Amore e Domenico Berardi, esperti psichiatri che l’hanno analizzata approfonditamente.
Le parole di Chiara Petrolini e la consulenza psichiatrica
Nel documento di oltre 40 pagine redatto dal pool di sei psicologi e psichiatri, emerge che Petrolini ha vissuto le gravidanze nel segreto e nella solitudine più assoluta, senza mai confidarsi con nessuno per “paura” e isolamento. Ha raccontato di non aver mai pensato di chiamare aiuto per i neonati e di aver seppellito il primo figlio in giardino “per sentirlo vicino”. Nel corso dei colloqui, ha espresso anche il desiderio di rifarsi una vita, aspirando a diventare maestra alle elementari o al nido, studi che sta attualmente seguendo.
Gli esperti sottolineano che la giovane non presenta disturbi psichiatrici evidenti né malattie mentali organicamente definite, ma denota una profonda “povertà emotiva” e un comportamento “freddo e lucido” nel portare a termine gli eventi senza ripensamenti. I consulenti hanno evidenziato che, nonostante la sua capacità di intendere e volere fosse piena al momento dei fatti, Chiara Petrolini ha mostrato una scarsa consapevolezza della propria responsabilità, tanto da chiedersi ripetutamente: “Ma io cosa ho fatto di male?”.
Aspetti tecnici e medico-legali del caso
Dal punto di vista medico-legale, la dottoressa Valentina Bugelli ha confermato che il secondo neonato è nato vivo e ha respirato per alcuni minuti prima di morire, probabilmente pochi minuti dopo il taglio del cordone ombelicale, che la Procura ipotizza effettuato da Petrolini con uno strumento tagliente mai ritrovato. Il primo figlio, nato nel maggio 2023, è stato trovato in stato scheletrico e, secondo la consulente, è altamente improbabile che fosse nato morto, data la normale evoluzione della gravidanza e del parto autonomo di Chiara.
L’indagine ha inoltre rivelato che la ragazza ha subito un abuso sessuale nel 2021, evento che ha segnato profondamente il suo rapporto con gli altri e che è stato preso in considerazione dal pool psichiatrico per comprendere il suo stato emotivo e psicologico.
Il processo prosegue con ulteriori approfondimenti tecnici e perizie psichiatriche, mentre Chiara Petrolini rimane agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Vignale di Traversetolo.






