Roma, 19 agosto 2025 – La camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie di Roma ha accolto numerosi omaggi e ricordi dedicati a Pippo Baudo, scomparso il 16 agosto 2025. A esprimere il proprio cordoglio e una profonda riflessione sul ruolo che il conduttore siciliano ha avuto nella televisione italiana è stato Piero Chiambretti, che ha visitato la camera ardente e rilasciato dichiarazioni significative.
Pippo Baudo: un rivoluzionario che ha inventato la televisione italiana
“Si dice sempre che muoiono i migliori, a volte come luogo comune. In questo caso la frase è assolutamente azzeccata. Pippo Baudo non ha reinventato, ha inventato la televisione italiana“. Così ha commentato Piero Chiambretti, ricordando il grande impatto che Baudo ha avuto sul panorama televisivo nazionale. Considerato spesso un conservatore, Baudo è stato in realtà, secondo Chiambretti, un vero rivoluzionario: “Per me è stato un colpo duro venire qui stamattina”, ha aggiunto Chiambretti, che ha condiviso anche alcuni aneddoti personali, come la sua partecipazione al Festival di Sanremo con Baudo nel 2008 e la collaborazione con Mike Bongiorno nel 1997.
Baudo, nato a Militello in Val di Catania nel 1936, è stato uno dei volti più rappresentativi della televisione italiana, con una carriera legata principalmente alla Rai. Ha condotto numerosi programmi di intrattenimento e tredici edizioni del Festival di Sanremo, di cui è stato anche direttore artistico più volte. Grazie al suo carisma e al suo stile, ha lanciato o rilanciato molte icone della musica italiana, come Adriano Celentano, Mina e Lucio Battisti.
Un uomo capace di responsabilità e gentilezza
Chiambretti ha sottolineato le qualità umane di Baudo, definendolo “un uomo capace di assumersi le proprie responsabilità anche nei momenti difficili, sempre un gentiluomo”. La sua televisione, ha aggiunto, era specchio degli italiani, con tutte le loro sfaccettature, paragonandolo a figure come Alberto Sordi. I suoi programmi non erano solo intrattenimento, ma anche un luogo dove politica e attualità trovavano spazio, con il Festival di Sanremo che diventava una vera cassa di risonanza della vita sociale italiana.
Tra le proposte avanzate da Chiambretti c’è quella di intitolare il Teatro delle Vittorie proprio a Pippo Baudo, “dove è stato protagonista e ci ha reso protagonisti”, definendolo un omaggio doveroso e giusto. “Non vedo un erede di Super Pippo“, ha concluso, ribadendo l’unicità di una figura che ha segnato un’epoca della televisione nazionale.
La camera ardente rimarrà aperta fino a domani, quando le spoglie di Baudo saranno traslate a Militello in Val di Catania, sua città natale, per l’ultimo saluto.





