Roma, 30 settembre 2025 – È stato avviato oggi il censimento nazionale degli autovelox, un’operazione senza precedenti promossa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) per garantire trasparenza e legittimità nell’uso di questi dispositivi di controllo della velocità sulle strade italiane. Polizia Stradale, Carabinieri, Comuni e Province hanno ora sessanta giorni di tempo per registrare ogni autovelox utilizzato sulle proprie tratte, tramite il Portale dell’Automobilista.
La nuova piattaforma di registrazione e l’identità digitale degli autovelox
Il decreto direttoriale appena emanato dal MIT impone alle amministrazioni di trasmettere informazioni dettagliate su ogni autovelox, quali marca, modello, numero di matricola e dati di omologazione, creando così una sorta di “carta d’identità elettronica” degli apparecchi. Questo archivio centralizzato e pubblico permetterà per la prima volta di avere una fotografia completa e ufficiale della distribuzione degli autovelox in Italia, contrastando le fake news che parlano di 13 mila apparecchi in circolazione. Luigi Altamura, comandante della polizia locale di Verona e componente Anci in Viabilità Italia, sottolinea che la trasmissione dei dati sarà condizione imprescindibile per la validità delle multe a partire dal 30 novembre 2025.

Il nodo dell’omologazione ancora irrisolto
Nonostante il passo avanti, resta un problema di fondo: l’omologazione degli autovelox. Il Codice della Strada richiede che i dispositivi siano “debitamente omologati”, ma da oltre trent’anni manca un decreto attuativo che definisca modalità e criteri di omologazione. La Corte di Cassazione, il massimo organo giurisdizionale italiano, ha più volte chiarito che omologazione e approvazione sono procedure distinte e necessarie. Per questa ragione, molte multe sono state annullate con la decurtazione dei punti sulla patente, generando un quadro di incertezza giuridica che mina la sicurezza del sistema sanzionatorio.
Tecnologie di rilevamento e controllo: dagli autovelox ai tutor
Gli autovelox, marchio nato nel 1972 e prodotto inizialmente dalla Sodi Scientifica di Firenze, si dividono in diverse tipologie: da quelli a fotocellule, molto diffusi e spesso posizionati in postazioni fisse o mobili, agli apparecchi laser come il Telelaser e il Trucam, che registrano anche video ad alta risoluzione per documentare infrazioni multiple, fino ai sistemi radar e ai dispositivi per il controllo della velocità media, come il SICVE (Safety Tutor). La Polizia Stradale aggiorna settimanalmente l’elenco delle postazioni attive, incentivando la guida prudente e il rispetto dei limiti.
Il censimento appena avviato rappresenta un tentativo di ripristinare la fiducia dei cittadini nei confronti di questi strumenti, spesso percepiti come meri strumenti di cassa, e di garantire una maggiore certezza del diritto, in attesa che il legislatore definisca una volta per tutte le regole dell’omologazione.



