Milano, 13 agosto 2025 – Una tragedia che ha scosso il quartiere Gratosoglio e l’intera città di Milano: Cecilia De Astis, donna di 71 anni, è stata travolta e uccisa da un’auto rubata guidata da quattro minorenni, tutti di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, residenti in un campo nomadi della zona. I fatti risalgono a lunedì mattina in via Saponaro, a pochi passi dall’area occupata abusivamente dalle loro famiglie.
L’omicidio di Cecilia De Astis
La vicenda ha inizio con un episodio di furto ai danni di un turista francese: i quattro ragazzini avevano sottratto i bagagli dall’auto della vittima, trovando tra di essi anche le chiavi di riserva. Tornati sul posto, hanno spostato il veicolo e, approfittando delle chiavi, sono saliti a bordo. Accelerando, hanno perso il controllo dell’auto in curva, travolgendo Cecilia De Astis, che stava camminando lungo la strada. Dopo l’impatto, i ragazzi sono fuggiti a piedi in direzioni diverse, senza prestare soccorso. Condotto in centrale, il tredicenne al volante ha ammesso i fatti, parlando con una chiarezza che ha sorpreso gli agenti. “I freni non funzionavano bene e ho investito la signora”, ha spiegato in un italiano incerto. Alla domanda sul motivo della fuga, ha risposto: “Ci siamo spaventati e siamo scappati”. E poi? “Siamo andati al Fiordaliso”, ha confessato, riferendosi al centro commerciale di Rozzano poco distante. Secondo gli inquirenti, dal suo racconto è emerso che i quattro non sembravano “aver colto appieno la gravità dell’accaduto”.
Gli agenti della Polizia locale di Milano, grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza e alla descrizione degli indumenti (in particolare una maglietta gialla con personaggi dei Pokémon acquistata da poco), sono riusciti a identificare i responsabili. La valigia rubata e le magliette sono state trovate durante una perquisizione nelle roulotte delle famiglie dei minori, confermando la loro presenza a bordo dell’auto pirata.
Le ripercussioni legali e sociali
Dal punto di vista giudiziario, i quattro ragazzini non sono imputabili, poiché tutti sotto i 14 anni. Dopo l’interrogatorio, sono stati riaffidati ai genitori o a parenti, ma la situazione delle loro famiglie è complessa. La Procura dei Minori è ora impegnata a valutare le condizioni di vita dei ragazzi, il loro percorso scolastico e eventuali precedenti, nonché le condizioni dell’accampamento di via Selvanesco, ormai quasi vuoto dopo che alcune famiglie si sono allontanate.
La situazione sociale è delicata e le autorità stanno valutando l’eventualità di provvedimenti quali l’allontanamento dai genitori o il collocamento in comunità, sempre considerando l’interesse primario dei minori e senza decisioni d’urgenza. Intanto, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha espresso vicinanza alla famiglia della vittima, incontrando i figli di Cecilia De Astis e promettendo un prossimo colloquio.
Filippo Di Terlizzi, figlio della vittima, ha definito quanto accaduto “un omicidio, non una disgrazia”, sottolineando la necessità di non limitarsi a slogan politici, ma di adottare soluzioni concrete per la sicurezza dei cittadini. Il dolore della famiglia è profondo, e il ricordo di Cecilia è quello di una donna gentile, attenta e solare.
La morte di Cecilia De Astis e il coinvolgimento di minorenni in un episodio tanto grave hanno riacceso il dibattito sulla sicurezza urbana e sulle condizioni di vita dei minori in situazioni di marginalità sociale, con un’attenzione particolare rivolta al quartiere Gratosoglio e ai campi nomadi della città. Le indagini e le valutazioni delle autorità competenti proseguiranno nei prossimi giorni per chiarire ogni aspetto di questa dolorosa vicenda.






