È scoppiata una vera e propria bufera sull’Azienda sanitaria provinciale di Catania dopo quanto avvenuto all’ospedale Maria Santissima Addolorata di Biancavilla, dove due bare sono state scambiate per errore. L’episodio, che ha profondamente scosso le famiglie coinvolte, sarebbe avvenuto all’interno del nosocomio a seguito di due decessi avvenuti a poche ore di distanza l’uno dall’altro.
Bare scambiate per errore
Secondo le prime ricostruzioni, una delle salme era pronta per essere riconsegnata ai familiari, mentre l’altra attendeva ancora il nulla osta previsto per la consegna. Un fraintendimento nelle procedure avrebbe però portato allo scambio dei cadaveri: entrambe le salme sono state vestite con gli abiti scelti dai familiari dell’altra, per poi essere collocate nelle rispettive bare. La bara contenente la salma sbagliata è stata quindi trasportata a casa dei parenti che, soltanto dopo diverse ore, si sono accorti che quella non era la persona cara che attendevano di salutare.
Il caso ha immediatamente acceso le polemiche e il Partito Democratico ha chiesto chiarimenti all’Asp di Catania, ritenendo l’accaduto un episodio di eccezionale gravità, in grado di minare la fiducia dei cittadini nei servizi pubblici essenziali.
Le reazioni
Una volta scoperto l’errore, la salma è stata riportata nella camera mortuaria dell’ospedale, dove è stato necessario ristabilire l’ordine e procedere nuovamente al riconoscimento e al cambio degli indumenti. Per Giuseppe Pappalardo, segretario provinciale del Pd, quanto accaduto rappresenta “un fatto estremamente grave che colpisce la dignità dei defunti e delle famiglie coinvolte”.
Pappalardo ha chiesto all’Asp di avviare “una verifica interna rigorosa”, di individuare eventuali responsabilità e di adottare misure idonee a impedire il ripetersi di simili situazioni. Il Pd provinciale, assicura il segretario, seguirà da vicino l’evoluzione del caso per garantire piena trasparenza.
La replica dell’Asp non si è fatta attendere. In una nota ufficiale, l’azienda sanitaria ha precisato che “le salme sono state regolarmente riconsegnate ai familiari e agli aventi diritto, nel pieno rispetto delle procedure e delle normative vigenti”.
Secondo l’Asp, ogni fase dell’iter sarebbe stata correttamente documentata e i protocolli applicati senza omissioni. Eventuali problematiche sorte dopo la consegna, sostiene la direzione sanitaria, non sarebbero quindi imputabili all’ospedale. La stessa direzione del presidio ha inoltre confermato di aver collaborato in modo attivo alla ricostruzione dei fatti, mettendo a disposizione tutte le informazioni utili alle verifiche.
Il caso resta aperto e, in attesa degli accertamenti richiesti, continua ad alimentare un forte dibattito sul funzionamento delle procedure e sull’organizzazione delle strutture sanitarie territoriali.






