Milano, 2 novembre 2025 – Slittano le operazioni di copia forense sui telefoni e altri dispositivi informatici di Mario Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia, e di Giuseppe Sempio, entrambi indagati per corruzione in atti giudiziari nell’ambito di una complessa inchiesta coordinata dalla Procura di Brescia. L’accertamento, inizialmente fissato per domani a Pinerolo (Torino), è stato rinviato a causa di una riserva presentata dall’avvocato di Venditti, Domenico Aiello, al giudice per le indagini preliminari e alla Procura generale di Brescia.
L’indagine su Venditti e Sempio: accuse e contesto
L’inchiesta riguarda un presunto accordo corruttivo tra Venditti e Giuseppe Sempio per ottenere l’archiviazione del figlio di quest’ultimo, Andrea Sempio, accusato dell’omicidio di Chiara Poggi nel 2007. Venditti è accusato di aver ricevuto una somma di denaro, stimata tra i 20 e i 30 mila euro, per favorire l’archiviazione del caso nel 2017, oltre a una successiva archiviazione nel 2020. La Procura di Brescia ha disposto il sequestro e l’analisi approfondita di cellulari, tablet, pc e pen drive sequestrati a Venditti e a Giuseppe Sempio, con l’obiettivo di recuperare chat, messaggi e documenti che possano confermare il reato.

Le indagini si concentrano anche su anomalie nelle intercettazioni ambientali e telefoniche relative a Sempio, e su movimenti bancari sospetti che potrebbero indicare pagamenti occulti non solo agli avvocati ma anche ad altre persone coinvolte. In particolare, un’intercettazione ambientale del 2017 riporta una frase di Giuseppe Sempio in dialetto riferita alla necessità di trovare una “formula” per pagare “quei signori”, ipotizzando così una rete di corruttori.
Per approfondire: Sempio, Gdf: “Dal padre pagamenti occulti a terzi, non ai legali”






