Contninuano gli esami sulla morte di Liliana Resinovich: i reperti saranno analizzati nuovamente a partire dall’8 settembre
Nuovi esami scientifici sono stati disposti nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Liliana Resinovich, la donna trovata senza vita nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste nel gennaio 2022. La decisione è stata presa oggi dalla giudice per le indagini preliminari Flavia Mangiante nel corso di un’udienza di incidente probatorio, che ha visto la presenza delle parti coinvolte nel procedimento.
Nuove analisi sui reperti: genetica, merceologia e dattiloscopia
La Gip ha incaricato un team di esperti – i professori Paolo Fattorini, Chiara Turchi ed Eva Sacchi – di effettuare approfondimenti scientifici su reperti già analizzati e su nuovi elementi, inclusi quelli sequestrati lo scorso anno presso l’abitazione di Sebastiano Visintin, unico indagato per l’omicidio della moglie Liliana. Le analisi, che partiranno dall’8 settembre e avranno una durata massima di 120 giorni, riguarderanno anche cinque hard disk contenenti fotografie degli ultimi vent’anni, scattate dallo stesso Visintin, che ritraggono la vittima con Claudio Sterpin, suo amico del cuore.
L’incidente probatorio sul caso Resinovich e la testimonianza di Claudio Sterpin
L’udienza di oggi si è conclusa in circa un’ora e ha fissato i tempi per una nuova fase processuale fondamentale. Il 23 giugno scorso si è svolto un incidente probatorio durante il quale l’86enne Sterpin ha fornito la sua versione dei fatti, sottolineando come Visintin conosca la verità sull’accaduto e auspicando che non sia lui il colpevole. Sterpin ha inoltre ribadito che l’omicidio è stato un “lavoro premeditato e fatto da più persone”, affermazione che contrasta con la tesi di Visintin, che continua a sostenere la propria innocenza. Nel corso dell’udienza, la procura ha posto domande mirate soprattutto al rapporto affettivo tra Sterpin e la vittima, mentre la difesa di Visintin ha criticato la mancanza di approfondimenti sulle contraddizioni emerse nelle dichiarazioni di Sterpin.
Le perizie scientifiche più recenti, compresa quella affidata all’antropologa forense Cristina Cattaneo, hanno escluso l’ipotesi del suicidio, indicando che la morte è avvenuta per soffocamento esterno, con violenze fisiche inflitte nel luogo del ritrovamento. Sebastiano Visintin rimane al centro delle indagini, mentre nuove analisi sui reperti potrebbero fornire elementi decisivi per definire con maggior precisione le dinamiche e le responsabilità legate alla tragica fine di Liliana Resinovich.






