Milano, 22 ottobre 2025 – Si è svolta questa mattina al Tribunale di Milano l’udienza dedicata ai controesami dei consulenti tecnici nel processo relativo al caso di Alessia Pifferi, la donna condannata per l’abbandono mortale della figlia di diciotto mesi, Diana. A margine dell’udienza, l’avvocato difensore di Pifferi, Alessia Pontenani, ha rilasciato brevi dichiarazioni ai giornalisti presenti, esprimendo una cauta aspettativa sul proseguimento del dibattimento.
Dichiarazioni dell’avvocato Pontenani: “Spero in un’udienza breve”

L’avvocato Pontenani ha detto di non nutrire particolari aspettative e ha auspicato che l’udienza si concluda rapidamente: “Non mi aspetto niente, anzi spero che sia un’udienza molto breve”. La legale ha spiegato che in calendario vi sono soltanto i controesami dei consulenti tecnici e che pertanto dovrebbe trattarsi di un passaggio veloce. Prima di entrare in aula, ha aggiunto con un pizzico di ironia: “Mi verrebbe voglia di ascoltare la Bruzzone, ma di solito lo faccio a teatro, non in aula. Vediamo cosa succede”.
L’avvocato ha inoltre evitato di fare previsioni sull’andamento dell’udienza, mantenendo un atteggiamento prudente e riservato.
Aggiornamenti sulla perizia psichiatrica e sul profilo cognitivo di Alessia Pifferi
La vicenda giudiziaria di Alessia Pifferi si arricchisce di nuovi dettagli, soprattutto in relazione agli aspetti psicologici e cognitivi della donna. Recentemente, infatti, è stata disposta una nuova perizia psichiatrica per valutare un grave deficit cognitivo sospettato già in primo grado.
Secondo gli esperti, il deficit cognitivo può influire sulla capacità di intendere e di volere, ovvero sulla consapevolezza e sull’autodeterminazione dell’individuo. In questo caso, si tratta di funzioni mentali fondamentali per comprendere la realtà e per valutare le proprie azioni, elementi centrali nel processo di imputabilità penale.
L’avvocato Pontenani ha dichiarato di aver acquisito certificati medici e documenti che attestano come la disabilità intellettiva di Pifferi fosse nota fin dall’infanzia, circostanza che sarà portata a sostegno della difesa in appello. Nel primo grado, il perito nominato dal Tribunale non ha escluso la presenza di tale deficit, ma ha ritenuto che il funzionamento adattivo della donna nella vita quotidiana non compromettesse la sua capacità di intendere e volere rispetto al reato contestato.
Ulteriori approfondimenti psicopatologici sono in corso per stabilire il nesso eziologico tra il deficit cognitivo e il comportamento criminoso, considerando anche il contesto sociale e familiare che avrebbe influenzato la condizione di Pifferi.
Il caso di Alessia Pifferi, che nel luglio 2022 ha abbandonato per sei giorni la figlia Diana, causandone la morte per stenti, resta al centro dell’attenzione giudiziaria e mediatica, con nuovi sviluppi che riguardano la sua condizione mentale e la valutazione della sua responsabilità penale.
Fonte: Sebastiana Risso - Caso Pifferi, l'avvocato Pontenani: "Spero in un'udienza breve, vediamo cosa succede"






