Roma, 8 ottobre 2025 – La senatrice Ilaria Cucchi torna a chiedere giustizia per Igor Squeo, il giovane di 33 anni morto due anni fa dopo un fermo di polizia, e denuncia con fermezza l’archiviazione della sua morte come un fatto “grave e inaccettabile”. La politica e attivista dell’Alleanza Verdi e Sinistra ha presentato un’interrogazione urgente ai ministri dell’Interno, della Salute e della Difesa, chiedendo chiarimenti sull’uso del taser durante l’intervento e denunciando possibili violazioni delle procedure di intervento, tra cui la cosiddetta “manovra Floyd”.
La denuncia di Ilaria Cucchi e la battaglia per la verità
«Pretendiamo verità e giustizia per Igor Squeo», ha affermato la senatrice Cucchi, sottolineando che archiviare l’ennesimo caso è intollerabile. La sua posizione si inserisce in un quadro più ampio di critica verso l’utilizzo crescente di armi come il taser da parte delle forze dell’ordine italiane, introdotto di recente e associato a diversi casi di decessi sotto custodia.
La madre di Igor, Franca Pisano, ha confermato al quotidiano Domani la sua opposizione alla richiesta della seconda archiviazione avanzata dalla procura di Milano, evidenziando le gravi condizioni in cui ha trovato il corpo del figlio in ospedale: “Naso rotto, testa rotta, mani rotte, buchi strani, lividi ovunque”. Le versioni ufficiali parlano di uno stato di agitazione di Igor e del solo utilizzo del taser per avvertimento, ma i consulenti della famiglia contestano questa ricostruzione, sostenendo che la morte sia stata causata dall’intervento degli agenti e non da sostanze stupefacenti.
L’uso del taser in Italia
L’uso del taser, introdotto nel 2022, è da tempo oggetto di controversie in Italia. Organizzazioni come Amnesty International hanno denunciato come questa arma venga impiegata in modo routinario, spesso senza una minaccia reale di lesioni gravi o morte, con rischi elevati soprattutto per persone in stato di agitazione o con vulnerabilità psichiatriche. Medici e esperti hanno chiesto una moratoria sull’uso del taser e una formazione più adeguata delle forze dell’ordine per gestire le situazioni di crisi con maggiore sicurezza e rispetto.
La vicenda di Igor Squeo si inserisce in un contesto più ampio di denunce contro la violenza e gli abusi nelle forze di polizia, ricordando casi come quelli di Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi, che hanno segnato profondamente il dibattito pubblico e politico italiano. La battaglia di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, continua a essere un riferimento nel campo della tutela dei diritti umani e della richiesta di trasparenza nelle dinamiche di intervento delle forze dell’ordine.
Per approfondire: Taser, allarme sulla sicurezza: cos’è, come funziona e quali sono i rischi per la salute






