Milano, 27 settembre 2025 – Nuove tensioni emergono nel quadro giudiziario del delitto di Chiara Poggi, il famoso caso di Garlasco, con un’inchiesta che scuote nuovamente la famiglia Sempio e coinvolge direttamente l’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti. In un’intervista rilasciata a Quarto Grado, Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio – unico indagato nel nuovo filone investigativo – ha difeso con fermezza la propria famiglia dalle accuse di corruzione e di presunti pagamenti all’ex magistrato che, in passato, ha chiesto l’archiviazione del fascicolo a carico del figlio.
Caso Garlasco, la difesa della madre di Sempio: “Abbiamo visto Venditti solo una volta”
“Quella uscita contro il dottor Venditti è una schifezza“, ha dichiarato Daniela Ferrari, rispondendo alle accuse che indicano un presunto coinvolgimento della famiglia Sempio in un sistema corruttivo per scagionare Andrea dall’accusa di omicidio nel caso di Garlasco. La donna ha precisato: “Il dottor Venditti l’abbiamo visto una sola volta, nel 2017 a Pavia, quando siamo stati chiamati, e basta. Non lo conosciamo personalmente e nessuno della famiglia ha mai dato una lira a Venditti“.
Questa nuova indagine, coordinata dalla Procura di Brescia, ha portato a perquisizioni nelle abitazioni dei familiari di Sempio, dell’ex procuratore e di alcuni ex carabinieri, in relazione a un possibile flusso di denaro che avrebbe influenzato l’archiviazione dell’inchiesta. Daniela Ferrari ha manifestato stanchezza e indignazione per la pubblicazione di intercettazioni private: “Mi fa schifo che delle intercettazioni di una famiglia che sta parlando dei cavoli suoi in macchina vengano rese pubbliche“, ha affermato con forza. La donna ha inoltre ribadito che le accuse di corruzione sono “una grandissima cavolata” e che saranno smentite come le precedenti.
In merito ai pagamenti in contanti per gli avvocati, Daniela Ferrari ha puntualizzato di non essersi mai occupata personalmente di questi versamenti, rimandando la questione al marito Giuseppe Sempio. “Non devo chiarirlo a tutti gli italiani, lo chiarirò con i carabinieri e con la Procura“, ha concluso, chiedendo la fine delle continue accuse infondate che martellano la famiglia.
Il padre Giuseppe Sempio e il “pizzino” al centro dell’inchiesta
Anche Giuseppe Sempio, padre di Andrea, è intervenuto a Quarto Grado per spiegare il significato di un appunto scritto a penna, rinvenuto durante una perquisizione in casa Sempio e che ha acceso i riflettori sull’ex procuratore Venditti. Sul bloc notes si leggeva: “Venditti gip archivia X 20.30 euro“, annotazione datata febbraio 2016 (sebbene l’archiviazione sia avvenuta nel 2017, probabilmente a causa di un errore nella datazione).
“Era un pizzino che ho scritto, ricordo di averlo fatto“, ha detto Giuseppe Sempio. “I 20-30 euro non hanno un significato particolare, forse servivano per marche da bollo o per pagare avvocati per prelevare documenti necessari al loro lavoro“. Queste somme, ha spiegato, rappresentavano semplici uscite legate all’iter legale, e non pagamenti illeciti.
L’inchiesta, originata da un’indagine della Procura di Brescia, ha portato all’unico indagato finora, l’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, accusato di corruzione in atti giudiziari per aver archiviato rapidamente il fascicolo su Andrea Sempio nel 2017 e nel 2020. Le perquisizioni di venerdì 26 settembre hanno interessato anche le abitazioni di membri della famiglia Sempio e di due ex carabinieri, mentre la Guardia di Finanza ha analizzato movimenti bancari sospetti risalenti a fine 2016 e inizio 2017, con prelievi di contante e trasferimenti di denaro tra familiari che farebbero ipotizzare un tentativo di corruzione.
L’ex procuratore Mario Venditti si difende: “Mai preso soldi”
Intervistato sempre a Quarto Grado, Mario Venditti ha respinto con fermezza le accuse di corruzione nel caso legato al delitto di Garlasco: “Mai preso soldi da nessuno o benefit per mercificare la mia funzione“. L’ex procuratore, che ha guidato la Procura di Pavia per 45 anni e attualmente è presidente del Casinò di Campione d’Italia, ha espresso amarezza e offesa per la situazione: “Il mio nome è nel fango, ma dalle indagini verrà fuori la verità che mi scagionerà sicuramente“.
Riguardo alla decisione di archiviare il fascicolo su Sempio, Venditti ha ribadito convinzione e serenità: “Assolutamente sì, sono convinto dell’estraneità di Sempio nel delitto di Chiara Poggi“. Nonostante la pressione mediatica e giudiziaria, l’ex pm ha dichiarato di essere a disposizione della giustizia e di non avere paura di ulteriori sviluppi.





