Napoli, 30 luglio 2025 – Una situazione di emergenza sociale si sta aggravando all’interno delle carceri italiane, con il sovraffollamento e il crescente numero di suicidi tra i detenuti che richiedono interventi urgenti. A sollevare nuovamente il problema è Samuele Ciambriello, portavoce della Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale e Garante regionale per la Campania, intervenuto durante una mobilitazione nazionale che si è svolta a Napoli, davanti al Tribunale in piazzale Cenni e al carcere di Poggioreale.
Sovraffollamento e condizioni critiche nelle carceri campane
Secondo i dati forniti da Ciambriello, i detenuti in Italia sono attualmente 62.723, mentre i posti disponibili nelle strutture penitenziarie sono 46.706. La situazione in Campania è particolarmente critica, con 7.571 detenuti a fronte di 5.497 posti autorizzati. Nel carcere di Poggioreale, una delle strutture più affollate, si registrano 2.066 detenuti rispetto a una capienza regolamentare di 1.300 posti. Queste cifre evidenziano un disagio strutturale e umano che, secondo i Garanti, deve essere affrontato con misure immediate e incisive.
La richiesta di una liberazione anticipata speciale e provvedimenti deflattivi
Per affrontare tale emergenza, Samuele Ciambriello e gli altri Garanti territoriali chiedono al Governo un intervento concreto: una liberazione anticipata speciale che preveda un aumento da 45 a 75 giorni della riduzione di pena ogni sei mesi. Tale misura, spiegano, potrebbe alleviare la pressione sulle carceri e migliorare le condizioni di detenzione. Inoltre, viene espressa la necessità di un provvedimento deflattivo immediato, simile a quelli adottati dal Governo Berlusconi nei primi anni 2000 (specificamente nel 2003 e nel 2010), che portarono a una riduzione significativa del numero di detenuti attraverso misure straordinarie.
L’iniziativa di protesta a Napoli è stata promossa dal Garante regionale dei detenuti e dal Garante comunale, don Tonino Palmese, che ha sottolineato come “in carcere ci sia molta umanità”, ma che questa non possa compensare le difficoltà materiali e psicologiche derivanti dal sovraffollamento e dall’insufficienza delle strutture.
Samuele Ciambriello, in carica dal 2017 e con sede presso il Consiglio regionale della Campania, opera in piena autonomia e indipendenza per tutelare i diritti delle persone ristrette nelle carceri e in altre strutture restrittive, presentando ogni anno una relazione dettagliata sull’attività svolta e sulle criticità riscontrate. Le sue richieste al Governo riflettono un quadro noto e denunciato da anni, che necessita di interventi legislativi e amministrativi tempestivi per garantire dignità e sicurezza a chi è privato della libertà personale.





