Taranto, 17 giugno 2025 – Questa mattina davanti al Commissariato di Grottaglie si è svolto un sit-in organizzato dal sindacato Fsp Polizia di Stato, con la partecipazione del segretario provinciale Rocco Caliandro e del segretario regionale Daniele Gioia. L’iniziativa ha voluto esprimere vicinanza e solidarietà ai due poliziotti indagati dalla procura di Taranto per la morte del brigadiere capo Carlo Legrottaglie avvenuta giovedì scorso durante un conflitto a fuoco con il 59enne Michele Mastropietro, ritenuto responsabile dell’omicidio del carabiniere.
Solidarietà ai poliziotti indagati e raccolte fondi
Il sindacato ha promosso due raccolte fondi ufficiali e autonome per sostenere le spese legali e peritali dei due agenti coinvolti. La prima raccolta, avviata dai colleghi della questura di Taranto, ha raccolto circa 1.600 euro. La seconda, promossa da amici e familiari degli agenti, ha raggiunto finora circa 5.800 euro. Le somme saranno cumulate e destinate a coprire le spese legali; eventuali eccedenze saranno devolute alle due figlie gemelle e alla moglie del brigadiere Legrottaglie.
Il caso Michele Mastropietro: una lunga storia criminale
Michele Mastropietro, 57 anni di Carosino, aveva un passato segnato da condanne per rapine organizzate con metodo militare tra Lecce e Taranto, per le quali aveva scontato una pena di nove anni e due mesi. Dopo essere stato rilasciato, questa mattina Mastropietro, a bordo di una Lancia Y rubata, è stato coinvolto in uno scontro a fuoco con le forze dell’ordine a Francavilla Fontana, durante il quale ha ucciso il brigadiere capo Legrottaglie. Dopo la sparatoria, Mastropietro è fuggito a piedi fino a una masseria di Grottaglie, dove si è consumato il secondo conflitto a fuoco con la Polizia di Stato che lo ha ucciso. È in corso l’autopsia per chiarire se le ferite mortali siano state causate dagli agenti o durante la prima sparatoria con i carabinieri.






