Taranto, 17 giugno 2025 – Sono emersi nuovi dettagli dall’autopsia eseguita oggi sul corpo di Michele Mastropietro, il 59enne di Carosino deceduto dopo un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine, avvenuto subito dopo l’omicidio del brigadiere dei carabinieri Carlo Legrottaglie.
Esiti dell’autopsia di Mastropietro
L’esame medico-legale condotto dal dottor Roberto Vaglio ha rilevato due ferite d’arma da fuoco sul corpo di Mastropietro. Uno dei proiettili ha attraversato l’emitorace sinistro provocando una grave emorragia polmonare, mentre l’altro ha colpito di striscio il braccio destro. Secondo quanto si è appreso, il 59enne non sarebbe morto sul colpo, ma a causa di un progressivo dissanguamento avvenuto durante la fuga a piedi tra le campagne di Francavilla e Grottaglie il 12 giugno scorso. Al momento non è stato possibile determinare con certezza la direzione del colpo mortale, se frontale o da dietro: saranno necessari ulteriori accertamenti. L’esame ha escluso inoltre una distanza ravvicinata dello sparo e non ha rilevato segni di colluttazione.
Indagini e procedimenti in corso
I due agenti coinvolti nel conflitto a fuoco, difesi dagli avvocati Antonio Maria La Scala e Giorgio Carta, risultano parte offesa in un procedimento parallelo per tentato omicidio e lesioni personali gravi a carico di Camillo Giannattasio, complice di Mastropietro che si è arreso durante la cattura. Il pubblico ministero Francesco Ciardo sta valutando ulteriori approfondimenti, tra cui una perizia balistica, per chiarire la dinamica dello scontro. La relazione definitiva dell’autopsia sarà depositata entro 60 giorni.
Michele Mastropietro, con precedenti per rapine e condanne alle spalle, è stato uno dei banditi che ha ucciso il brigadiere Legrottaglie nel corso di una sparatoria avvenuta a Francavilla Fontana. Dopo l’omicidio, lui e Giannattasio sono fuggiti a piedi e si sono rifugiati in una masseria a Grottaglie, dove si è consumato il secondo conflitto a fuoco con la polizia che ha causato la morte di Mastropietro.