Napoli, 19 dicembre 2025 – L’amministrazione comunale di Capri ha confermato una misura innovativa e strategica per fronteggiare l’emergenza abitativa sull’isola azzurra: l’esenzione dall’IMU per i proprietari che affittano le proprie abitazioni ai residenti locali. Questa iniziativa, già avviata nel 2024 e prorogata al 2026, mira a incentivare il mercato degli affitti a lungo termine, duramente ridotto a causa della crescente diffusione degli affitti brevi, soprattutto tramite piattaforme come Airbnb.
La sfida degli affitti a lungo termine a Capri
L’isola di Capri, situata nel Golfo di Napoli e amministrativamente divisa tra i comuni di Capri e Anacapri, conta oggi circa 13.672 abitanti. La sua superficie limitata di poco più di 10 chilometri quadrati e la crescente popolarità turistica hanno generato una forte pressione sul mercato immobiliare. Dopo il boom turistico post-pandemico, che nel 2023 ha registrato 2,7 milioni di visitatori e picchi di 31mila turisti al giorno nel 2024, la domanda di alloggi a breve termine ha spinto molti proprietari a convertire le seconde case in strutture destinate al turismo, riducendo drasticamente le opportunità per gli abitanti di trovare una casa in affitto a lungo termine.
Su un’isola come Capri, dove lo spostamento verso altre località è meno agevole rispetto al continente, la carenza di alloggi per residenti rappresenta un problema sociale rilevante. Proprio per questo il Comune ha scelto di azzerare l’IMU per chi affitta a residenti, stimando un costo annuo per l’amministrazione di circa 200mila euro.
Strategie comunali per il mercato immobiliare
Oltre alla riduzione delle imposte, il Comune ha avviato un censimento e una riqualificazione degli immobili pubblici, da mettere a disposizione degli abitanti a prezzi calmierati. È stata anche introdotta una formula di subaffitto controllato, con l’amministrazione che affitta case sul mercato e poi le concede agli abitanti con un canone compatibile con la loro capacità economica, valutata tramite l’ISEE. Questo sistema garantisce anche ai proprietari la sicurezza del recupero dell’immobile al termine del contratto, incentivandoli a non destinare la proprietà esclusivamente agli affitti turistici.
L’impatto di Airbnb e la necessità di regolamentazione
La diffusione di Airbnb, piattaforma leader nel settore degli affitti brevi a livello globale, ha profondamente modificato il mercato immobiliare di Capri. Fondata nel 2007 da Brian Chesky, Joe Gebbia e Nathan Blecharczyk, Airbnb permette ai privati di affittare case e stanze per periodi brevi, favorendo il turismo ma creando anche criticità, come l’aumento dei prezzi degli affitti e la riduzione delle abitazioni disponibili per i residenti. Capri si inserisce così in un contesto nazionale e internazionale dove molte amministrazioni stanno adottando misure per bilanciare turismo e qualità della vita degli abitanti.
Le recenti iniziative del Comune di Capri rappresentano un tentativo concreto di preservare la funzione residenziale dell’isola, limitando gli effetti negativi di un turismo di massa che, se non regolamentato, può compromettere il tessuto sociale locale.






