Bolzano, 13 ottobre 2025 – Si è conclusa con l’arresto del presunto responsabile l’indagine sull’omicidio di un camionista rumeno di 32 anni, avvenuto nella notte tra sabato 11 e domenica 12 ottobre nella zona industriale di Bolzano sud, in un’area di sosta per mezzi pesanti.
Dettagli sull’omicidio e la fuga del presunto colpevole
La vittima, il camionista Marius Ionut, è stata accoltellata mortalmente durante una lite scoppiata nel parcheggio di piazza Primo Maggio a Bolzano. Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Bolzano, l’aggressore sarebbe un connazionale di 47 anni, Iulian Alinil Brujan. Dopo l’aggressione, Brujan ha tentato di eludere la polizia fuggendo a bordo del proprio camion. Ha percorso inizialmente la direzione sud per poi invertire la marcia sull’autostrada e dirigersi verso nord, fermandosi infine alla stazione di servizio Laimburg, dove è stato intercettato e arrestato da una pattuglia della polizia stradale intorno alle 3:25 di domenica mattina.
La vittima presentava ferite da taglio, fra cui una mortale sotto l’ascella sinistra, che gli ha causato un’emorragia fatale. Il corpo è stato trovato in una pozza di sangue, visibile ancora nel parcheggio. Marius Ionut lascia una compagna e un figlio piccolo. L’autopsia, che sarà effettuata nelle prossime ore, chiarirà con precisione la causa del decesso.
Indagini e intervento delle forze dell’ordine di Bolzano
Il questore di Bolzano, Giuseppe Ferrari, ha espresso grande soddisfazione per la rapidità e l’efficacia dell’azione della Squadra Mobile della Questura di Bolzano, coordinata dalla Procura della Repubblica, con il supporto della Polizia Stradale e di altri uffici. “L’individuazione del presunto responsabile in tempi così rapidi rappresenta un segnale forte della presenza e dell’efficacia del nostro sistema investigativo”, ha dichiarato.
Brujan è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto con l’accusa di omicidio aggravato dai futili motivi, poiché il gesto sarebbe scaturito da una banale discussione tra i due. Durante l’interrogatorio davanti al pubblico ministero, l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nelle prossime ore sarà avanzata la richiesta di convalida del fermo al giudice per le indagini preliminari.
La vicenda conferma ancora una volta come le tensioni tra lavoratori, in questo caso camionisti, possano degenerare in tragedie, richiamando l’attenzione sulla necessità di intervenire prontamente per prevenire episodi di violenza sul territorio.






