L’allerta caldo continua ad attanagliare tutta l’Europa: quello di luglio potrebbe diventare uno dei mesi più roventi di sempre
Quello di luglio 2025 si appresta ad entrare nella storia come uno dei mesi più caldi mai registrati in Europa. A lanciare l’allarme è il Copernicus Climate Change Service (C3S), il servizio europeo per il monitoraggio climatico, che segnala un’ondata di calore estesa e persistente su gran parte del continente, con temperature ben superiori alla media stagionale.
Temperature ben oltre la media in tutta Europa
Secondo le previsioni a medio termine del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF), nei prossimi giorni l’Europa continuerà a registrare temperature estremamente elevate, soprattutto di notte, con minime che non si abbassano significativamente, fenomeno che aumenta il disagio e lo stress termico. Già negli ultimi giorni di giugno molte località dell’Europa meridionale hanno sperimentato temperature notturne tropicali, particolarmente difficili da sopportare.
Le temperature massime sono state eccezionali in alcune regioni: in Spagna, ad esempio, si sono raggiunti i 46 °C a Huelva, mentre in Francia è stata dichiarata un’allerta arancione in 84 dipartimenti e in alcune zone è stata emessa un’allerta rossa, una situazione definita “senza precedenti” dalle autorità locali. Anche in Italia, Grecia, Svizzera, Germania e Belgio sono attive allerte per l’ondata di calore.
Samantha Burgess, Responsabile Strategico per il Clima dell’ECMWF, sottolinea che “le temperature osservate sono più tipiche dei mesi di luglio e agosto e tendono a verificarsi solo poche volte durante l’estate. Il cambiamento climatico sta rendendo le ondate di calore più frequenti, intense e con impatti su aree più ampie”.
Il caldo record e le notti tropicali in aumento
Il fenomeno delle notti tropicali, ovvero notti in cui la temperatura non scende sotto i 20 gradi, continua a crescere, soprattutto nelle città densamente urbanizzate e nelle regioni meridionali d’Italia. Nel 2022, ad esempio, Messina ha registrato 122 notti tropicali, mentre a Bologna si è registrato un incremento del fenomeno superiore al 46% rispetto alla media 2006-2015.
Questi dati confermano il quadro di un riscaldamento climatico che non accenna a rallentare, con conseguenze dirette sulla salute pubblica, l’ambiente e i settori economici. Il monitoraggio costante e l’adattamento alle nuove condizioni climatiche sono dunque fondamentali per mitigare gli impatti di tali eventi estremi.






