Paola, 11 agosto 2025 – Le analisi condotte dall’Istituto Superiore di Sanità hanno confermato la presenza di botulino in più alimenti rinvenuti nel food truck di Diamante, ritenuto origine dell’intossicazione che ha provocato la morte di due persone e il ricovero di altre quattordici, di cui due in condizioni critiche.
Contaminazione da botulino a Diamante, indagini in corso
La Procura della Repubblica di Paola, che coordina le indagini sull’episodio, ha trasmesso i risultati delle analisi. Il procuratore Domenico Fiordalisi ha dichiarato che si ipotizza che il titolare del food truck di Diamante utilizzasse un unico attrezzo da cucina per la manipolazione degli alimenti, un fattore che potrebbe aver favorito la contaminazione incrociata tra i prodotti.
Le indagini hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di tre persone, tra cui il commerciante ambulante e i rappresentanti legali di due ditte fornitrici degli alimenti. Posto sotto sequestro il food truck, i rilievi indicano come il mezzo fosse esposto per l’intera giornata al sole, situazione che favorisce la proliferazione delle tossine botuliniche, soprattutto in prodotti deperibili non adeguatamente conservati.
Emergenza sanitaria e azioni delle autorità
Il focolaio di intossicazione ha allarmato le autorità sanitarie in Calabria e Sardegna, dove si registra un totale di tre vittime, tra cui una donna di 38 anni deceduta sull’isola dopo avere ingerito un alimento contaminato durante un evento pubblico a Monserrato (CA). Il dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute ha attivato i protocolli sanitari per garantire un tempestivo accesso alle cure antidotiche salvavita, grazie alla rete della Scorta Strategica Nazionale Antidoti e alla collaborazione di tutti gli enti coinvolti.
Le vittime, inizialmente ricoverate in una clinica privata di Belvedere Marittimo, hanno subuto un peggioramento delle condizioni cliniche, secondo la Procura, a causa del ritardo nella diagnosi. I sintomi del botulismo non sono stati riconosciuti tempestivamente, ritardando l’avvio del trattamento specifico.
L’inchiesta resta aperta e proseguono gli accertamenti microbiologici da parte dei carabinieri del NAS e dell’Asp di Cosenza, mentre si attendono ulteriori sviluppi sulle responsabilità penali.
Conservazione dei prodotti e modalità di vendita
Il legale del commerciante, l’avvocato Battista Liserre, ha voluto fare chiarezza sulle condizioni di conservazione dei prodotti alimentari venduti nel truck food del suo assistito.
Secondo quanto dichiarato dall’avvocato Liserre, “i prodotti in vendita non stavano esposti al sole e aperti, ma erano conservati in frigorifero e aperti all’occorrenza”. In esposizione, infatti, vi erano solo pochi contenitori di piccole dimensioni utilizzati esclusivamente per mostrare ai clienti i condimenti disponibili per i panini. Tali contenitori, ha precisato il legale, non erano esposti al sole, poiché l’attività commerciale apre soltanto in tarda serata.
Il commerciante, che opera nel settore da circa nove anni ed è considerato un punto di riferimento per l’alimentazione nella zona, è profondamente scosso dall’accaduto. “È convinto che la contaminazione fosse già presente nei prodotti acquistati”, ha spiegato l’avvocato Liserre, sottolineando che il suo assistito ha fornito la fattura di acquisto degli alimenti, risalente alla fine di luglio.
Botulino, Diamante: indagini in corso e nomina di perito di parte
Durante l’interrogatorio, nonostante la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere, il commerciante ha risposto alle domande del pubblico ministero, forte della convinzione nella propria verità. Le confezioni venivano aperte solo al momento dell’utilizzo e utilizzate rapidamente per farcire sei o sette panini al massimo, con l’utilizzo di una pinza per prelevare gli alimenti, sempre coperti da abbondante olio.
Al momento, si attende l’esito delle analisi e delle autopsie per verificare l’eventuale nesso di causalità tra il consumo degli alimenti e le due vittime. Per tutelare gli interessi del commerciante, l’avvocato Liserre ha annunciato la nomina di un perito di parte, il professor Gennaro Sammartino, esperto in medicina legale e tossicologia presso l’Università di Salerno.






