Operazione dei carabinieri nelle province di Catania e di Reggio Calabria
Nella mattinata di oggi, martedì 20 maggio 2025, i carabinieri del comando provinciale di Catania hanno portato a termine un’importante operazione antidroga che ha condotto all’arresto di 12 soggetti, ritenuti affiliati alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano. Questo blitz ha interessato le province di Catania e Reggio Calabria, rivelando un’organizzazione attiva nel traffico di sostanze stupefacenti come cocaina, crack, marijuana e skunk.
L’operazione “Cubisia connection”
L’operazione, denominata “Cubisia connection”, ha visto coinvolti oltre 200 militari dell’Arma, supportati da reparti specializzati, tra cui lo squadrone eliportato “Cacciatori Sicilia” e unità cinofile. Gli arrestati, tra cui una donna, sono accusati di associazione armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizioni, lesioni aggravate e ricettazione, tutte aggravate dal metodo mafioso. L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Catania, è stata sollecitata dalla Direzione distrettuale antimafia (DDA) del capoluogo etneo.
Le indagini, condotte dalla compagnia carabinieri di Acireale, hanno rivelato un gruppo ben radicato tra Aci Catena e Acireale, sfruttando il legame con la famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano per controllare il mercato locale della droga. Particolarmente significativi sono i dettagli emersi riguardo alla modalità operativa del gruppo, che utilizzava una struttura abbandonata come “fortino” per immagazzinare le partite di droga e preparare le dosi destinate allo spaccio.
Il potere intimidatorio dell’organizzazione
La Procura di Catania ha sottolineato che l’organizzazione non si limitava al traffico di sostanze stupefacenti, ma si avvaleva di un forte potere intimidatorio derivante dall’appartenenza mafiosa. Tale intimidazione le consentiva di gestire il territorio e di mantenere sotto controllo le attività illecite, creando un clima di paura tra i residenti e gli imprenditori della zona. Le indagini hanno incluso l’uso di telecamere nascoste, che hanno documentato le fasi del traffico di droga, compresi i rituali di omaggio ai capi del gruppo, come il noto “inchino”.
Durante il blitz, i carabinieri hanno sequestrato un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti, armi e munizioni, oltre al materiale necessario per il confezionamento della droga. Le autorità hanno evidenziato come l’efficacia dell’operazione sia stata facilitata dalla collaborazione tra diverse forze dell’ordine e dall’uso di tecnologie avanzate per la sorveglianza e la raccolta di prove.
La lotta contro la criminalità organizzata
L’operazione “Cubisia connection” rappresenta un ulteriore passo nel contrasto al narcotraffico e alla criminalità organizzata in Sicilia, un fenomeno che continua a rappresentare una sfida significativa per le forze dell’ordine. Le indagini sono ancora in corso, e potrebbero emergere ulteriori sviluppi nei prossimi giorni, compresi possibili collegamenti con altre organizzazioni criminali attive nella regione.
L’intervento dei carabinieri con il loro blitz non solo colpisce un’organizzazione mafiosa consolidata, ma invia anche un messaggio chiaro sulla determinazione delle autorità nel combattere il traffico di droga e le attività correlate alla mafia. Le operazioni di questo tipo sono fondamentali per il ripristino della legalità e della sicurezza nei territori colpiti dalla criminalità organizzata, e il monitoraggio costante delle attività sospette rappresenta uno strumento cruciale nella lotta contro il crimine.