Roma, 3 dicembre 2025 – Nel corso della cerimonia funebre tenutasi ieri presso il campo a lui dedicato al Foro Italico di Roma, Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP), ha reso omaggio a Nicola Pietrangeli, scomparso il 1° dicembre all’età di 92 anni, ricordandolo come una figura che ha profondamente segnato la storia del tennis italiano e internazionale.
Un simbolo di orgoglio nazionale

Durante l’omaggio, Binaghi ha sottolineato come Pietrangeli abbia rappresentato un motivo di orgoglio per l’intero Paese: “Nicola ci ha reso orgogliosi di essere italiani. Questa era la sensazione che percepivamo girando il mondo con lui. È stato un personaggio straordinario e irripetibile”. Il presidente della FITP ha ricordato anche l’aspetto più umano del campione, condividendo aneddoti sulla loro amicizia: “Ci frequentavamo di più quando perdevamo, e accadeva spesso. Adesso si vince e arrivano i microfoni ma prima eravamo io lui e Lea da soli, una cornice difficilmente dimenticabile”.
Binaghi ha posto l’accento sull’importanza dell’eredità morale lasciata da Pietrangeli e dalla sua storica compagna di squadra Lea Pericoli, evidenziando come il modello di valori da loro rappresentato abbia influenzato le nuove generazioni: “I nostri ragazzi non hanno avuto il tempo di conoscerlo a fondo ma ne hanno assorbito i valori. Tutto il nostro operato, e se il nostro paese ha la fortuna di avere ragazzi esemplari lo si deve anche a un contesto creato a immagine e somiglianza di Pietrangeli”.
Una carriera e un’eredità senza paragoni
Nato a Tunisi nel 1933, Nicola Pietrangeli è stato uno dei tennisti italiani più grandi di sempre, con un palmarès che include due vittorie al Roland Garros (1959 e 1960), due titoli agli Internazionali d’Italia e il record mondiale di presenze e vittorie in Coppa Davis (164 incontri disputati con 120 vittorie, di cui 78 in singolare). Da capitano, ha guidato la nazionale italiana alla storica vittoria in Coppa Davis nel 1976, un traguardo che ha consacrato la sua figura nel tennis mondiale.
Pietrangeli è stato inoltre una presenza costante nel tennis italiano per oltre 25 anni, sia come giocatore che come dirigente, contribuendo a costruire un sistema fondato su “persone perbene, oneste, che avessero valori da trasmettere”, come ricordato da Binaghi.
Il campo del Foro Italico intitolato a Pietrangeli è diventato un simbolo per il tennis italiano, un luogo dove si respirano ancora oggi i valori e la passione che lui ha saputo trasmettere. Una cornice che ora ospita la camera ardente in suo onore, e dove ieri si è svolto il funerale in forma privata.
Con il suo modo di essere e il suo straordinario talento, Nicola Pietrangeli ha lasciato un’impronta indelebile non solo nel mondo dello sport ma anche nella cultura e nell’identità italiana, confermando il suo ruolo di icona e punto di riferimento per atleti e appassionati di tennis di tutte le generazioni.






