Verona, 2 settembre 2025 – Un bambino proveniente dalla Striscia di Gaza è ricoverato presso il reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera di Verona con una grave forma di immunodeficienza. La diagnosi, confermata dal direttore del reparto, il dottor Simone Cesaro, ha identificato la malattia come una rara forma di leaky SCID (Severe Combined Immunodeficiency). Questa mutazione genetica è stata finora documentata solo in altri cinque bambini arabo-palestinesi, suggerendo una possibile caratteristica legata all’area geografica di provenienza.
Arrivo e condizioni cliniche iniziali
Il piccolo paziente, arrivato in Italia nella notte tra l’11 e il 12 giugno 2025 con un volo militare, era accompagnato dalla madre e dal fratellino, entrambi in condizioni di salute migliori. Al momento dell’arrivo, il bambino si presentava con una grave malnutrizione e un significativo deficit dei linfociti T, cellule fondamentali per la difesa immunitaria contro infezioni virali e parassitarie. Per non separare la famiglia, il ricovero è stato effettuato in regime sociale.
Dopo un programma di rinutrizione durato oltre due mesi, il bambino ha aumentato il proprio peso corporeo del 50% rispetto ai 9,2 chili registrati all’arrivo. Le condizioni cliniche sono progressivamente migliorate, tanto che il 18 agosto è stato dimesso per proseguire le cure in ambulatorio, mantenendo la profilassi antibiotica, antifungina e antivirale.
Prospettive e trattamento dell’immunodeficienza
Attualmente, i medici sono impegnati nella valutazione per stabilire se il piccolo potrà recuperare una funzionalità immunitaria normale oppure se sarà necessario ricorrere a terapie intensive, come il trapianto di cellule staminali emopoietiche, per correggere il deficit immunologico.






