Bologna, 30 luglio 2025 – Un episodio di violenza si è verificato all’interno del carcere di Cagliari, dove è detenuto Paolo Bellini, ex esponente di Avanguardia Nazionale e condannato in via definitiva all’ergastolo per il concorso nella strage di Bologna del 2 agosto 1980, che causò la morte di 85 persone. L’aggressione, messa a segno da un giovane detenuto di nazionalità marocchina, ha suscitato preoccupazione tra gli operatori penitenziari e il legale di Bellini.
L’aggressione in carcere: modalità e conseguenze
Secondo la ricostruzione fornita dall’avvocato di Bellini, Antonio Capitella, l’ex terrorista è stato colpito con uno spazzolino da denti modificato a mo’ di arma impropria. Il colpo, diretto al volto, è stato evitato, ma Bellini ha riportato una ferita lieve al braccio, prontamente medicata nell’infermeria del penitenziario. Il detenuto autore dell’aggressione è stato immediatamente denunciato dalla Sorveglianza del carcere.
Bellini, che non conosceva l’aggressore e non aveva mai avuto questioni o screzi con lui, ha dichiarato di non fare vita comune all’interno della struttura per motivi di prudenza, considerata la delicatezza della sua posizione giudiziaria. L’avvocato Capitella ha espresso forte preoccupazione per l’accaduto, sottolineando che il suo assistito “non può stare in un carcere per detenuti comuni” e dovrebbe essere trasferito in un istituto per collaboratori di giustizia, come da tempo richiesto.
Il contesto giudiziario e la figura di Paolo Bellini
La vicenda giudiziaria di Paolo Bellini è complessa e si estende su diversi decenni. Nato a Reggio Emilia nel 1953, il suo nome è stato associato a numerosi episodi di violenza politica e criminale. È considerato il cosiddetto “quinto uomo” della strage di Bologna, accanto ai già condannati Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini. Nel luglio 2025 la Corte di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per Bellini, ribadendo il suo ruolo nel terribile attentato terroristico che rappresenta uno dei momenti più tragici della storia italiana recente.
L’ex esponente di Avanguardia Nazionale ha sempre negato la sua presenza alla stazione di Bologna il giorno della strage, ma è stato incastrato da testimonianze, tra cui quella della sua ex moglie, e da un video amatoriale girato poco prima dell’esplosione. Nel corso degli anni Bellini ha inoltre avuto rapporti controversi con ambienti legati alla criminalità organizzata e ai servizi segreti deviati, partecipando anche alla cosiddetta trattativa Stato-mafia.






