L’olandese Robcornelis Maria Huijben Uiben, 39 anni, è stato colpito da un pezzo di metallo mentre era impegnato nel recupero del Bayesian
È stata completata l’autopsia sul corpo di Robcornelis Maria Huijben Uiben, un sommozzatore olandese di 39 anni, morto durante il recupero del Bayesian, il veliero del magnate britannico Mike Lynch che è affondato al largo di Porticello la notte del 19 agosto. Non ci sono segni di ustioni, ma la morte è compatibile con un’esplosione causata da sacche d’idrogeno. L’onda d’urto ha distaccato un pezzo di metallo, provocando danni ai tubi per l’ossigeno. Ulteriori analisi istologiche chiariranno se ci siano state complicazioni legate a una risalita rapida. Il corpo è stato restituito ai familiari per i funerali.
Un tragico evento ha colpito il mondo della subacquea con la morte di Robcornelis Maria Huijben Uiben, un sommozzatore olandese di 39 anni, durante le operazioni di recupero del veliero “Bayesian”. Questo affondato nel 2023 ha rappresentato una delle più gravi tragedie marittime recenti, causando la morte di sette persone. L’analisi condotta dall’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo ha rivelato dettagli inquietanti riguardo alla causa del decesso, suggerendo che una possibile esplosione possa essere stata all’origine della tragedia.
I risultati dell’autopsia
L’autopsia sul corpo di Huijben ha confermato l’assenza di segni di ustioni, ma ha rivelato evidenze che puntano verso un’esplosione come causa principale del decesso. Le prime ricostruzioni indicano che l’incidente possa essere avvenuto quando il cannello utilizzato per tagliare l’albero del veliero ha accidentalmente attraversato alcune sacche di idrogeno presenti a bordo. Questo ha generato un’onda d’urto che ha potuto colpire il sommozzatore, provocando danni significativi al suo equipaggiamento, inclusi i tubi per l’ossigeno e i cavi delle telecamere.
Le implicazioni dell’incidente durante le operazioni di recupero del relitto del Bayesian
Le fonti investigative hanno ipotizzato che l’onda d’urto possa aver causato l’ingresso di acqua nella muta e nell’attrezzatura del palombaro, aggravando ulteriormente la situazione. È in corso il completamento degli esami istologici per verificare se tra le cause del decesso possano esserci stati danni da decompressione, a seguito di una risalita troppo rapida.
Huijben era un professionista impiegato da una delle società specializzate nel recupero del superyacht, ora sul fondo del mare siciliano. La restituzione del suo corpo ai familiari ha aperto la strada a un momento di lutto e commemorazione, mentre la tragedia del “Bayesian” ha sollevato interrogativi cruciali riguardo alle procedure di sicurezza e ai protocolli durante le operazioni di recupero in mare.
La necessità di maggiore sicurezza
Questo tragico incidente evidenzia l’importanza di garantire la massima protezione per i subacquei coinvolti in operazioni rischiose. Le autorità e le aziende del settore devono rivedere e migliorare le procedure di sicurezza per prevenire futuri incidenti e garantire la sicurezza di coloro che operano in condizioni così pericolose. La memoria di Robcornelis Maria Huijben Uiben rimarrà un monito per tutti coloro che lavorano nel campo della subacquea e delle operazioni di recupero marittimo.






