Trento, 11 agosto 2025 – Si è concluso questa mattina attorno alle 10 l’intervento di soccorso in seguito a un grave incidente durante un lancio di base jumping dal Monte Brento, località Dro, in Trentino. Un base jumper di 48 anni, originario della Toscana, è rimasto vittima di un impatto contro la parete rocciosa dopo un problema verificatosi subito dopo il salto.
Incidente durante un lancio dal Becco dell’Aquila
Il base jumper ha effettuato il lancio dal Becco dell’Aquila, una nota parete per gli appassionati di questa disciplina estrema, situata sul Monte Brento. Secondo le prime ricostruzioni, poco dopo il distacco dalla roccia, la vela del paracadute si è impigliata sulle balze di roccia lungo la via di arrampicata Boomerang, causando un impatto violento. L’uomo è rimasto sospeso alla propria vela a circa 50 metri dal suolo, in una posizione estremamente critica.
La chiamata di emergenza al numero unico 112 è giunta intorno alle 8 del mattino da parte di altri base jumper testimoni dell’incidente. Immediatamente è stato attivato il Soccorso Alpino e Speleologico del Trentino, che ha inviato sul posto un elicottero con equipe sanitaria e tecnici di elisoccorso, mentre cinque operatori della Stazione Riva del Garda si sono messi a disposizione in piazzola.
Il soccorso del base jumper
Per evitare che il flusso d’aria generato dall’elicottero potesse muovere la vela e aggravare la situazione, due tecnici si sono avvicinati all’infortunato arrampicando lungo i primi tiri della via Boomerang. L’uomo è stato medicato sul posto, calato di una quindicina di metri in un’area più sicura e immobilizzato in barella. Nel frattempo, altri soccorritori sono stati verricellati fino al punto dell’incidente per supportare le operazioni.
Il base jumper è stato infine trasportato con l’elicottero in codice rosso all’ospedale Santa Chiara di Trento. Le sue condizioni sono gravi, ma al momento non sono stati forniti ulteriori dettagli sulle prognosi.
Il base jumping, disciplina ad alto rischio che prevede il lancio da strutture naturali o artificiali con paracadute, rimane uno sport pericoloso nonostante le tecnologie e le tecniche avanzate adottate negli ultimi anni. Il Monte Brento, noto per i suoi salti spettacolari, è uno dei luoghi più frequentati in Italia da appassionati di questa attività estrema.



