Milano, 6 agosto 2025 – Alessandro Basciano, noto dj e influencer, è stato posto agli arresti domiciliari in seguito al mancato utilizzo del braccialetto elettronico, misura prevista per garantire il rispetto del divieto di avvicinamento alla ex compagna, la modella Sophie Codegoni. La vicenda, che ha avuto sviluppi giudiziari significativi negli ultimi mesi, è al centro di un’inchiesta per stalking che vede il 35enne accusato di atti persecutori.
Basciano, il mancato utilizzo del braccialetto e le conseguenze giudiziarie
Basciano aveva subito l’arresto nel novembre 2023 nell’ambito dell’inchiesta coordinata dall’aggiunta Letizia Mannella e dal pm Antonio Pansa. Tuttavia era uscito di prigione dopo meno di 48 ore con la misura del divieto di avvicinamento alla ex compagna, accompagnata dall’obbligo di indossare un braccialetto elettronico. La Corte di Cassazione ha confermato definitivamente questa misura lo scorso 30 aprile 2025.
L’applicazione del dispositivo elettronico non è stata immediata a causa di problemi logistici, tra cui la mancanza di dispositivi disponibili e di slot per la loro installazione. Proprio oggi, Basciano non si è presentato all’appuntamento presso il commissariato di Polizia di Milano per il controllo e la posa del braccialetto, comunicando tramite il suo avvocato Leonardo D’Erasmo di non risiedere più in Italia, ma alle Canarie.
Di conseguenza, è scattato l’aggravamento della misura cautelare: Basciano sarà ora sottoposto agli arresti domiciliari al suo rientro in Italia, come previsto dal Tribunale del Riesame.
Le accuse e il quadro giudiziario
L’indagine è partita dalla denuncia presentata da Sophie Codegoni nel dicembre 2023 e ha portato all’arresto del 35enne per atti persecutori. Secondo l’accusa, Basciano avrebbe posto in essere comportamenti idonei a generare nella modella un “perdurante stato di ansia e paura”, inducendola a modificare le proprie abitudini di vita per timore di incontrarlo.
La giovane, sentita dagli inquirenti il 28 novembre 2023, ha confermato un quadro di minacce, insulti gravi e atteggiamenti persecutori, riscontrati anche dall’analisi di chat acquisite dalla Procura. La gip Anna Magelli aveva parlato di “ossessiva gelosia” e di atteggiamenti “pervasivi, controllanti e violenti” che hanno causato alla Codegoni un “timore costante e duraturo per la propria incolumità”, anche alla presenza della figlia della coppia, nata nel giugno 2023.
La Procura aveva richiesto gli arresti domiciliari, accolti solo parzialmente dal Tribunale del Riesame che aveva disposto il divieto di avvicinamento con controllo elettronico. I giudici hanno ritenuto elevato il rischio di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, sottolineando come Basciano non abbia dato “alcuna prova di aver compreso il grave disvalore del suo comportamento.”



