Silvio Cesaratto, 74 anni, nonno del piccolo Gabriele morto a 10 anni dopo l’esplosione di una granata, è stato condannato a sei mesi di reclusione con pena sospesa. L’uomo aveva raccolto l’ordigno vicino a Pordenone, nei pressi di un poligono militare, ed è finito a processo con l’accusa di omicidio colposo.
Bimbo ucciso da una granata: nonno condannato a 6 mesi
La sentenza è stata emessa ieri, dopo che il suo avvocato, Paolo Dell’Agnolo, aveva scelto il rito abbreviato. Il legale aveva chiesto l’assoluzione, sostenendo che la responsabilità fosse da attribuire alle Forze armate. Secondo la difesa, infatti, la colpa sarebbe dell’amministrazione militare che non avrebbe provveduto a bonificare correttamente l’area dopo le esercitazioni del settembre 2023, lasciando sul posto la granata GTG 40 mm X53 HEDP che ha causato la tragedia.
Cesaratto avrebbe trovato due ordigni, mentre un terzo è stato fatto brillare successivamente dopo una verifica richiesta dalla Procura per evitare ulteriori rischi. Nel corso del processo è emerso che l’uomo non era consapevole del fatto che la granata fosse ancora attiva, ma la Procura ha comunque confermato l’ipotesi di omicidio colposo, imputandogli l’imprudenza di non aver impedito al nipote di toccare l’ordigno.
Il pubblico ministero, Andrea Del Missier, ha chiesto il minimo della pena — sei mesi — e il gup, Milena Granata, ha accolto la richiesta. La difesa attende ora le motivazioni per decidere se ricorrere in appello. L’avvocato ha inoltre evidenziato che l’area in cui l’ordigno era stato rinvenuto è accessibile a tutti e priva di segnalazioni di pericolo.
La vicenda
Secondo la ricostruzione, il nonno aveva chiamato il nipote per mostrargli l’oggetto, senza accorgersi che il bambino gli si era avvicinato mentre lui era girato di spalle. Il piccolo avrebbe raccolto la granata e, lasciandola cadere, avrebbe innescato l’esplosione. Il bambino, secondo quanto riferito, non aveva mai partecipato alla raccolta di bossoli o altri materiali simili. L’ordigno detonante proveniva dalle esercitazioni militari, mentre un altro, simile, era stato sequestrato dagli artificieri nel laboratorio di Cesaratto e successivamente fatto brillare.






