È stato richiesto dal Pubblico Ministero di Milano il prolungamento della detenzione in carcere per il trapper noto come Baby Gang, arrestato di recente a seguito del rinvenimento di una pistola semiautomatica con matricola abrasa e di altre sostanze illecite. Il giovane artista, 24 anni, è al centro di un’indagine che evidenzia un quadro preoccupante legato a possibili attività criminali e alla sua influenza sociale.
Le accuse del pubblico ministero a Baby Gang
Secondo quanto emerge dagli atti, la pistola era nascosta all’interno di un mobile cucina in una stanza d’albergo, riposta dentro un porta tovaglioli. Nel corso delle perquisizioni, gli investigatori hanno inoltre sequestrato un borsello di un noto marchio di lusso contenente 4.900 euro in banconote da 50 euro e alcuni grammi di hashish, presumibilmente per uso personale. Il Pubblico Ministero ha sottolineato la pericolosità di Baby Gang, evidenziando che nelle sue canzoni e performance manifesta un palese disprezzo verso le autorità e le forze dell’ordine. Inoltre, ha fatto notare come il trapper utilizzi abitualmente armi vere, talvolta di tipo militare, nei video musicali, avvalendosi peraltro del supporto di una rete criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti.
La situazione processuale e le misure di sorveglianza
Baby Gang è sottoposto dal settembre 2024 alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, che gli ha concesso deroghe per esibirsi in concerti in Italia e all’estero. Tuttavia, sono state rilevate diverse violazioni delle prescrizioni imposte dalla sorveglianza. Nonostante ciò, la Procura ha precisato che tali violazioni non hanno portato all’aggravamento della misura, né alla revoca delle autorizzazioni per i concerti. La richiesta del PM alla giudice per le indagini preliminari è di mantenere il 24enne in carcere per il rischio di reiterazione di reati, dato il profilo di pericolosità sociale e la continuità delle condotte illecite.
Il ruolo del pubblico ministero, figura centrale nell’ordinamento giudiziario italiano, è quello di vigilare sull’osservanza delle leggi e promuovere la repressione dei reati, funzioni che in questo caso si manifestano nell’azione penale rivolta a tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.






