Chieti, 17 novembre 2025 – Indagini serrate da parte delle Digos di Macerata e Chieti sull’assalto al pullman che trasportava i giocatori del Chieti Calcio dopo la sconfitta per 2-0 a Recanati, partita valida per il campionato di Serie D. L’episodio, avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri lungo l’autostrada A14, ha visto un gruppo di circa venti persone improvvisamente comparire sulla carreggiata, scagliando pietre contro l’autobus neroverde. Fortunatamente il conducente è riuscito a evitare impatti frontali, ma uno dei sassi ha infranto il vetro oscurato laterale destro dell’uscita di sicurezza, provocando anche una lieve ammaccatura sulla carrozzeria. Non si registrano feriti, ma la paura a bordo è stata intensa.
Ulteriori dettagli sull’assalto e tensioni nel mondo ultrà
Le forze dell’ordine stanno concentrando le indagini su una frangia di ultras del Chieti, che avrebbe manifestato il proprio malcontento nei confronti della squadra, in difficoltà dopo una serie di risultati negativi e tensioni societarie interne. Il Chieti F.C. 1922, fondato nel 1922 e attualmente presieduto da Giuseppe Gianni Di Labio con alla guida tecnica Massimo Silva, milita in Serie D e disputa le partite casalinghe allo stadio Guido Angelini. I colori sociali nero e verde, insieme al simbolo di Achille a cavallo, rappresentano un’identità storica della città teatina, che negli ultimi anni ha affrontato anche delicate fasi di rifondazione societaria.
Un precedente drammatico, di intensità ben maggiore, è avvenuto solo poche settimane fa a Rieti, dove un gruppo di ultras locali ha assalito il pullman dei tifosi di Pistoia durante una partita di basket di Serie A2, lanciando pietre e mattoni. Tale aggressione ha causato la morte dell’autista Raffaele Marianella, colpito mortalmente da un sasso che ha infranto il vetro del mezzo. In seguito a questo episodio, il Ministero dell’Interno, con un provvedimento firmato dal ministro Matteo Piantedosi, ha disposto la chiusura dei settori ospiti nei palazzetti di Rieti e Pistoia fino a fine stagione o fine anno, oltre al divieto di vendita biglietti ai residenti nelle due città per le rispettive trasferte. Tre ultras di Rieti sono attualmente in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato.
Il clima di sicurezza negli eventi sportivi e le misure adottate
L’episodio di Chieti si inserisce in un contesto di crescente attenzione alle forme di violenza negli sport dilettantistici e professionistici. Le autorità stanno monitorando con rigore i gruppi ultras, al fine di prevenire ulteriori episodi di aggressione e garantire la sicurezza di atleti, staff e tifosi. La storia del Chieti Calcio, che vanta una lunga tradizione calcistica e una posizione di rilievo nella graduatoria della tradizione sportiva nazionale, si trova ora a fare i conti con un momento complesso, dove le tensioni extra-campo rischiano di compromettere la serenità attorno alla squadra.
Lo stadio Guido Angelini, con una capienza di quasi 4.000 posti, rimane il cuore pulsante della tifoseria neroverde, ma la recente ondata di episodi violenti impone un’attenta riflessione sulle dinamiche ultras e sulle responsabilità che gravano sulle società sportive e sulle istituzioni preposte al mantenimento dell’ordine pubblico.






