Piacenza, 19 giugno 2025 – Si apre oggi al Tribunale per i Minorenni di Bologna il processo con rito abbreviato per il quindicenne accusato dell’omicidio di Aurora Tila, la tredicenne precipitata dal terrazzo della sua abitazione a Piacenza lo scorso 25 ottobre. Emergono nuovi dettagli sulle difficoltà vissute dalla ragazza, che in estate e nei primi giorni di ottobre 2024 si era rivolta a ChatGPT per chiedere consigli sulla sua relazione sentimentale con il giovane poi accusato, con l’aggravante dello stalking.
Aurora e le conversazioni con ChatGPT: un appello silenzioso
Le conversazioni di Aurora con l’intelligenza artificiale sono state raccolte negli atti dell’inchiesta della Procura dei Minori di Bologna. La ragazza, confusa e preoccupata, chiedeva: “Secondo te dovrei lasciarlo?” e “Come faccio a distinguere se è un amore vero o un amore tossico?”. Le risposte di ChatGPT erano nette: consigliavano di interrompere la relazione, definendo il comportamento dell’ex fidanzato manipolativo e tossico, e suggerivano di cercare aiuto da adulti di fiducia o centri specializzati. L’avvocata Anna Ferraris, che insieme al collega Mario Caccuri assiste la madre di Aurora, ha sottolineato che rivolgersi a un’intelligenza artificiale per ottenere consigli sentimentali è divenuto comune tra gli adolescenti, evidenziando la necessità di regolamentarne l’uso.
Processo per omicidio: le perizie e le testimonianze al centro del dibattimento
Il procedimento giudiziario, inizialmente fissato per luglio, è stato anticipato al 19 giugno con rito abbreviato condizionato, che prevede l’ascolto in aula dei periti. Al centro del dibattimento vi è la dinamica della caduta, con le perizie che si contrappongono: l’accusa sostiene che il quindicenne abbia spinto Aurora oltre il parapetto, mentre la difesa contesta questa versione. Le testimonianze oculari, in particolare quella che descrive un litigio sul terrazzo e il gesto di spinta e colpi sulle mani, saranno analizzate insieme alle valutazioni medico-legali. Le lesioni alle mani della ragazza potrebbero indicare un tentativo disperato di aggrapparsi, come emerso dalla perizia della procura.
Aurora, studentessa dell’Istituto Colombini, aveva iniziato a manifestare segnali di disagio e paura nei confronti della relazione che si è poi rivelata fatale. La madre Morena Corbellini ha espresso il dolore per la perdita: “Aurora mi manca tantissimo. Non è naturale perdere una figlia a tredici anni, momento in cui stava iniziando a vivere i primi sogni”. Gli avvocati della famiglia hanno inoltre richiesto che vengano contestate ulteriori aggravanti, tra cui stalking, premeditazione e futili motivi.






