Bruxelles, 23 giugno 2025 – Secondo un sondaggio commissionato dall’European Council on Foreign Relations, in Europa cresce il sostegno all’aumento della spesa per la difesa. Il consenso è particolarmente forte in alcuni Paesi dell’Europa centro-orientale e settentrionale. Polonia, Danimarca, Regno Unito, Estonia e Portogallo si distinguono per la netta maggioranza di cittadini favorevoli all’incremento del budget militare nazionale, sia tra coloro che si dichiarano “fortemente” favorevoli sia tra chi lo è “in qualche modo”.
Anche in altri Stati, tra cui Romania, Spagna, Francia, Ungheria, Germania e Svizzera, si registra una pluralità di opinioni favorevoli, pur con sfumature diverse. L’Italia, invece, si conferma tra i Paesi meno inclini a sostenere l’aumento delle spese per la difesa: secondo i dati emersi dai grafici del sondaggio, la popolazione italiana appare più tiepida o contraria rispetto alla media europea.
Il ritorno del servizio militare obbligatorio? Gli europei sono divisi
Oltre alla questione della spesa, il sondaggio ha approfondito anche l’atteggiamento dell’opinione pubblica verso la possibile reintroduzione del servizio militare obbligatorio. Su questo tema, la maggioranza degli intervistati nei dodici Paesi coinvolti si è detta favorevole. In particolare, in Francia, Germania e Polonia il supporto è marcato, con una significativa quota di cittadini che approva la misura.
Il consenso, tuttavia, non è uniforme: in Ungheria, Spagna e Regno Unito, il sostegno è più debole. Le differenze più evidenti emergono però tra le fasce d’età. Gli over 60 — e in particolare gli ultra-settantenni — sono i più favorevoli all’obbligatorietà del servizio militare. Di segno opposto è la posizione dei giovani: nella fascia tra i 18 e i 29 anni, la maggioranza degli intervistati si è detta contraria, rifiutando l’idea di una leva militare obbligatoria.
I dettagli del sondaggio sulle spese per la difesa
Il rapporto si basa su un’indagine condotta nel maggio 2025 su un campione rappresentativo della popolazione adulta (dai 18 anni in su) in dodici Paesi europei: Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Svizzera e Regno Unito. L’indagine è stata effettuata online e ha coinvolto complessivamente 16.440 persone.
I risultati offrono un’istantanea utile per comprendere il clima d’opinione in un momento in cui la sicurezza europea è tornata al centro del dibattito pubblico.






