Napoli, 29 settembre 2025 – Il Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza si è riunito ieri sera in Prefettura a Napoli per discutere nuove misure di tutela a favore di don Maurizio Patriciello e della parrocchia San Paolo Apostolo di Caivano, a seguito di un grave episodio intimidatorio. Un 75enne legato alla malavita locale ha infatti recapitato al sacerdote un foglio di giornale contenente un proiettile calibro 9×21, un gesto che ha fatto scattare l’allarme tra le autorità.
Rafforzate le misure di sicurezza per don Maurizio Patriciello e la parrocchia

Alla riunione, cui hanno preso parte le forze dell’ordine, rappresentanti delle istituzioni e lo stesso don Patriciello, il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha definito l’episodio “gravissimo” e ha sottolineato la necessità di andare “oltre la solidarietà”, richiedendo segnali concreti da parte di tutti. “Lo Stato sta già dando risposte copiose – ha detto Di Bari – e questa sera abbiamo stabilito una serie di attività, alcune delle quali sono state avviate già un minuto dopo questo fatto increscioso”.
Tra le misure decise figura il rafforzamento della scorta per don Maurizio, che vive sotto protezione dal 2022 a causa delle minacce ricevute dai clan camorristici. Inoltre, è stata potenziata la sorveglianza nel territorio del Parco Verde di Caivano, quartiere noto per la presenza di numerose piazze di spaccio e per il suo alto tasso di criminalità organizzata.
Don Maurizio Patriciello, simbolo della lotta alla camorra
Nato nel 1955 a Frattaminore, don Maurizio Patriciello è un sacerdote impegnato da anni nella lotta contro la camorra e il malaffare nella cosiddetta “Terra dei fuochi”. Originariamente paramedico, ha scelto la vita religiosa dopo un incontro decisivo con un frate francescano. Inviato nel difficile quartiere del Parco Verde di Caivano, ha denunciato pubblicamente le condizioni di illegalità e degrado che affliggono la zona, diventando un punto di riferimento morale e sociale per la comunità.
Don Patriciello utilizza il Vangelo e la preghiera come “armi” contro la criminalità e ha subito numerosi atti intimidatori, tra cui l’esplosione di una bomba carta davanti alla sua abitazione nel maggio 2022. La sua attività è molto seguita anche sui social network, con oltre 100mila follower su Facebook, dove promuove la sua battaglia contro le mafie e i danni ambientali.
Il prefetto Di Bari ha evidenziato che don Maurizio non è solo un simbolo, ma ha contribuito a fare del modello Caivano un esempio da esportare a livello nazionale. “Credo che lo dobbiamo a una persona che sta dando molto e lo Stato non si sta tirando indietro”, ha concluso.
Le autorità mantengono alta l’attenzione sulla situazione nel Parco Verde, confermando l’impegno nella protezione di chi, come don Maurizio, combatte quotidianamente per la legalità e la sicurezza della propria comunità.




