Torino, 25 settembre 2025 – Continuano le tensioni legate alle manifestazioni di solidarietà verso la Palestina nella città di Torino. Dopo l’occupazione dei binari della stazione ferroviaria di Porta Susa, avvenuta ieri, il coordinamento Torino per Gaza ha annunciato un nuovo appuntamento per sabato, con l’intenzione di bloccare l’aeroporto Sandro Pertini di Caselle.
Corteo pro Palestina all’aeroporto di Caselle
Il coordinamento ha diffuso la notizia attraverso i social network, invitando i manifestanti a partecipare a un corteo pro Palestina che partirà dal centro di Torino e raggiungerà lo scalo aeroportuale. L’obiettivo dichiarato è quello di “bloccare tutto”, sottolineando come l’aeroporto rappresenti un “luogo strategico e fondamentale per la città”.
«Sarà una marcia lunga, ma non c’è tempo da perdere», si legge nel messaggio diffuso dagli organizzatori, che invitano a partecipare numerosi per esercitare pressione contro quanto definiscono «il genocidio in Palestina».
I promotori annunciano l’intenzione di costituire «muri umani» per proteggere la Global Sumud Flotilla e il popolo palestinese, sostenendo che una presenza più massiccia renderà più difficile lo sgombero dell’area interessata. L’obiettivo dichiarato è rendere il blocco il più incisivo possibile, così da limitare attività e guadagni di chi — secondo gli stessi attivisti — trarrebbe vantaggio dalla situazione.
L’iniziativa segue le recenti giornate di mobilitazione che hanno visto, tra l’altro, l’occupazione dei binari della stazione di Porta Susa, simbolo delle proteste in corso.
Identificazioni e indagini dopo l’occupazione dei binari
La Digos della Questura di Torino sta lavorando all’identificazione degli attivisti che hanno preso parte all’occupazione dei binari, durata circa due ore e terminata ieri sera. Le forze dell’ordine hanno acquisito numerosi filmati e immagini di videosorveglianza per ricostruire i fatti. I reati ipotizzati sono quelli di blocco della strada ferrata e interruzione di pubblico servizio.
L’azione di protesta è avvenuta al termine di una manifestazione che ha radunato circa tremila persone in solidarietà alla Global Sumud Flotilla. Durante il blitz nella stazione, a cui hanno partecipato circa settecento attivisti, in gran parte vicini ai centri sociali, collettivi universitari e all’area antagonista, sono comparse scritte sulle banchine con minacce rivolte alla premier Giorgia Meloni.
Le autorità continuano le indagini per chiarire eventuali responsabilità e contenere ulteriori disordini in città, mentre cresce la tensione in vista della manifestazione di sabato.






