Roma, 21 ottobre 2025 – Nel corso della manifestazione per la libertà di stampa organizzata dal Movimento 5 Stelle in piazza Santi Apostoli, a Roma, Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, è intervenuto per commentare l’attentato subito da Sigfrido Ranucci, noto giornalista e conduttore di Report su Rai 3.
Travaglio: “Isolamento dei giornalisti non viene dalla politica, ma dalla stampa stessa”
Travaglio ha sottolineato che l’episodio violento era rivolto direttamente a Ranucci, ma che si è subito interpretato come un attacco generalizzato al giornalismo o a una parte politica. «Questo è un delitto che ha una vittima sicura, ed è Report e Sigfrido. Non sappiamo chi siano gli autori, possiamo immaginarci il movente e a quante persone ha pestato i piedi, credo il movente siano le domande indiscrete e le notizie proibite», ha spiegato. Ha poi precisato: «L’isolamento dei giornalisti non viene dalla politica, quando il politico malsopporta il giornalista per lui è una medaglia». Piuttosto, ha aggiunto con forza, il problema più grave è l’isolamento che viene dai colleghi, un fenomeno che ha definito ancora più preoccupante.
Riferendosi a casi emblematici come quello di Julian Assange, Travaglio ha ricordato come solo per aver esercitato il mestiere giornalistico con incisività, Assange sia stato isolato e accusato ingiustamente di reati mai commessi. Il direttore ha inoltre evidenziato che oggi il vero problema non è più la censura diretta, ma l’autocensura: «Quando fu cacciato Santoro dalla Rai non c’è stata nessuna forma di protesta, nessuno sciopero. Se viene cacciato un giornalista famoso, quale difesa potrà mai avere un cronista locale?».
L’attentato a Sigfrido Ranucci: un episodio grave e inquietante
L’attentato a Ranucci è avvenuto a Campo Ascolano, nel litorale sud di Roma, dove il giornalista vive. I suoi aggressori lo hanno pedinato da Roma e hanno fatto esplodere una bomba carta ad alto potenziale accesa a mano, distruggendo la sua auto parcheggiata vicino a casa. L’esplosione, avvenuta alle 22:17, ha provocato danni anche ad altre vetture vicine e ha terrorizzato i residenti, ma non ha causato feriti.
Le forze dell’ordine stanno indagando per danneggiamento aggravato dal metodo mafioso, raccogliendo elementi dalle immagini di videosorveglianza e analizzando i frammenti dell’ordigno. Secondo quanto riferito da Ranucci durante un interrogatorio con la Direzione distrettuale antimafia, l’episodio sarebbe legato a diverse piste investigative, tutte riconducibili a interessi della malavita locale.
Travaglio, da parte sua, ha rilanciato la necessità di una maggiore tutela per i giornalisti e ha chiesto il ritiro delle querele nei confronti di Ranucci. «Non ci deve essere immunità per i giornalisti, ma nemmeno per i politici», ha concluso, «che querelano quando si scrive di loro ma poi diffamano i giornalisti».




