Roma, 17 ottobre 2025 – Un grave episodio ha scosso la comunità giornalistica e politica italiana. Nella serata di ieri, un attentato dinamitardo ha preso di mira Sigfrido Ranucci, noto giornalista d’inchiesta e conduttore del programma televisivo Report su Rai 3. Un ordigno è esploso vicino alla sua abitazione a Campo Ascolano, alle porte di Pomezia, distruggendo l’automobile di Ranucci e danneggiando quella della figlia, sfiorando una tragedia che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.
Giuseppe Conte condanna l’attentato: “Un salto di qualità preoccupante”

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, si è recato sul luogo dell’attentato per esprimere solidarietà al giornalista. Conte ha definito l’accaduto “un episodio che sconvolge l’opinione pubblica e tutti coloro che hanno a cuore la democrazia, il giornalismo d’inchiesta e la libertà di stampa”. Il politico ha sottolineato come la vicenda riporti “a periodi più bui della nostra storia” e ha ricordato le ripetute delegittimazioni subite da Ranucci in sedi istituzionali.
Conte ha inoltre denunciato la paralisi della Commissione di Vigilanza della Rai, un anno senza riunioni a causa di uno stallo politico provocato dalla maggioranza che, secondo lui, blocca la nomina del presidente per motivi di partito, impedendo così una reale difesa del pluralismo e della libertà di informazione. “È inquietante – ha aggiunto – che un giornalista sotto scorta si ritrovi con auto esplose sotto casa. Non è normale vivere in un Paese dove chi fa giornalismo d’inchiesta è svillaneggiato e abbandonato, anche da chi dovrebbe tutelarlo”.
Sigfrido Ranucci, una vita dedicata al giornalismo d’inchiesta
Sigfrido Ranucci, romano, 64 anni, è una figura di spicco del giornalismo investigativo italiano. Laureato in lettere presso l’Università “La Sapienza”, lavora alla Rai dagli anni ’90 e dal 2017 è il volto di Report, programma di approfondimento noto per le sue inchieste su mafia, traffico illecito di rifiuti, armi all’uranio impoverito e corruzione. Dal 2014 vive sotto scorta a causa di minacce di morte provenienti dalla mafia.
Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi premi per il giornalismo d’inchiesta e ha realizzato reportage di grande impatto, come la scoperta della pinacoteca nascosta di Calisto Tanzi e le rivelazioni sul fosforo bianco impiegato in Iraq. La sua attività rappresenta un punto di riferimento per il giornalismo di qualità in Italia e la sua sicurezza è diventata motivo di preoccupazione nel contesto attuale.
L’attentato di ieri segna una nuova e preoccupante escalation nella tutela della libertà di stampa nel Paese, sollecitando una risposta ferma da parte delle istituzioni e della società civile.
Fonte: Pasquale Luigi Pellicone - Attentato Ranucci, Conte: "Vicenda ci riporta a periodi bui della storia"




