Torino, 11 settembre 2025 – Il tribunale di Torino ha assolto un uomo dall’accusa di maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna, condannandolo soltanto a un anno e sei mesi per lesioni. La decisione risale a giugno, ma le motivazioni firmate dal giudice Paolo Gallo sono state rese note oggi da La Stampa. Secondo il magistrato, il pestaggio del 28 luglio 2022, durato sette minuti e costato alla vittima, Lucia Regna, 44 anni, un volto ricostruito con 21 placche di titanio e un nervo oculare lesionato, non sarebbe stato “un accesso d’ira immotivato”, bensì “uno sfogo riconducibile alla logica delle relazioni umane”.
Il contesto della relazione
Nelle carte si legge che la donna avrebbe “sfaldato un matrimonio ventennale” comunicando la decisione di separarsi “in maniera brutale”. Gli insulti e le minacce pronunciate dall’uomo – tra cui “ti ammazzo” e altri epiteti offensivi – sono stati considerati dal giudice come “frasi da calare nel contesto della dissoluzione della comunità domestica, umanamente comprensibile”. L’imputato, ritenuto “sincero e persuasivo”, non andrà dunque in carcere, nonostante la gravità delle conseguenze per la vittima.
Le richieste della procura e le reazioni
Il pubblico ministero Barbara Badellino aveva sollecitato una condanna a quattro anni e mezzo, ma la corte ha accolto solo in parte le accuse. Durissima la reazione dell’avvocata di parte civile Annalisa Baratto, che ha definito la sentenza “una vivisezione che mortifica la vittima, indulgente verso l’uomo che le ha sfondato il volto”.
L’impegno dei figli e la difesa
I due figli di Lucia, costituitisi parti civili, hanno avviato una campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere. Lo scorso 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, hanno affisso a scuola la foto del volto tumefatto della madre con la scritta: “Donne, denunciate subito”. Dal canto suo, l’avvocato della difesa, Giulio Pellegrino, ha definito la decisione del tribunale “un caso esemplare di attenzione e rigore nell’analisi dei fatti e delle prove”.






