Roma, 14 agosto 2025 – Sono giunti nella notte al Policlinico Bambino Gesù di Roma tre bambini provenienti dalla Striscia di Gaza, una delle aree più martoriate del Medio Oriente, dove il conflitto ha lasciato profonde ferite umanitarie. Ad accoglierli, il responsabile del Pronto Soccorso, Sebastian Cristaldi, che ha descritto lo stato di salute dei piccoli pazienti e le sfide mediche che attendono il personale sanitario.
Condizioni cliniche dei bambini di Gaza
I tre bambini, due maschi e una femmina, sono arrivati accompagnati dai genitori dopo un viaggio estenuante di circa sei ore con ulteriori trasferimenti. Sebbene le condizioni cliniche siano state definite stabili, Cristaldi ha sottolineato come il viaggio li abbia molto provati sia fisicamente sia emotivamente.
I piccoli sono stati immediatamente assegnati ai reparti specialistici più idonei: neurochirurgia, chirurgia generale e pediatria specialistica. In particolare, uno dei bambini presenta una gamba amputata a seguito di una ferita da guerra, mentre un altro soffre di un problema neurologico derivante da un trauma bellico. La bambina, invece, è affetta da uno stato di grave malnutrizione, una condizione che riflette le difficoltà legate alla carenza di cibo e alle precarie condizioni di vita nella Striscia di Gaza.
Cristaldi ha inoltre evidenziato come queste patologie ricordino quelle osservate in pazienti provenienti da zone di conflitto come l’Ucraina, sottolineando la complessità e la gravità delle emergenze sanitarie causate dai conflitti armati.
Il percorso di cura e l’impegno dell’ospedale
Il Bambino Gesù segue costantemente da mesi i bambini provenienti da Gaza, con missioni che si susseguono ormai da venti inviati dall’inizio del conflitto. La durata della degenza dipende dalla stabilizzazione clinica di ciascun paziente, ma il sostegno non si limita al ricovero: anche dopo il trasferimento in alloggi dedicati, l’ospedale continua a garantire il monitoraggio e i servizi necessari per il recupero.
Questa operazione si inserisce in un contesto più ampio di emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza, una città con oltre 590 mila abitanti, che vive sotto un fragile equilibrio a causa del blocco economico e dei conflitti ricorrenti, con gravi ripercussioni sulla salute e sul benessere della popolazione, in particolare dei più giovani.
L’arrivo di questi piccoli pazienti rappresenta un ulteriore esempio dell’impegno della comunità medica italiana e internazionale nel rispondere alle conseguenze umanitarie dei conflitti, offrendo cure specialistiche e supporto a chi, come questi bambini, ha già subito le devastazioni della guerra.
Fonte: Marco Vesperini - I gazawi arrivati al Bambino Gesù: "Uno ha una gamba amputata, un'altra una grave malnutrizione"





