Roma, 20 settembre 2025 – Dopo 43 anni, è stato arrestato in Cisgiordania Hicham Harb, noto anche come Mahmoud Khader Abed Adra, sospettato di essere la mente dell’attentato alla Sinagoga di Roma del 1982. L’arresto è avvenuto grazie alla collaborazione tra le autorità palestinesi e i servizi di intelligence internazionali, che hanno utilizzato un mandato di cattura internazionale emesso dieci anni fa.
L’arresto di Hicham Harb e i dettagli degli attentati
Harb, 70 anni, è ritenuto il responsabile logistico degli attacchi terroristici perpetrati nel 1982, tra cui quello alla Sinagoga di Roma del 9 ottobre, in cui perse la vita il piccolo Stefano Gaj Tachè, di soli due anni, e rimasero feriti decine di fedeli ebrei. Lo stesso commando, legato alla fazione palestinese di Abu Nidal, fu coinvolto anche nella strage al ristorante kosher Jo Goldenberg di Parigi, dove morirono sei persone e ventidue rimasero ferite.
Secondo gli investigatori, Harb si occupava della pianificazione e della fornitura di armi ai gruppi terroristici. L’attentato alla Sinagoga, durante la festa di Shemini Atzeret, fu un raid brutale che scosse profondamente la comunità ebraica romana e internazionale.
Reazioni istituzionali e della Comunità Ebraica di Roma
Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica di Roma, ha commentato: “È la notizia che tutti aspettavamo. Speriamo che questo arresto contribuisca a sgretolare il muro di omertà e reticenze che ha protetto i responsabili per decenni. La famiglia Tachè e tutta la comunità meritano finalmente giustizia“. Ha inoltre sollecitato le autorità italiane a fornire supporto alla magistratura per ricostruire dettagliatamente la dinamica dell’attentato e garantire che tutti gli autori rispondano in giudizio dei loro crimini.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha sottolineato l’“eccellente cooperazione” con l’Autorità Nazionale Palestinese e ha annunciato che la Francia sta lavorando per una rapida estradizione di Harb, considerato anche uno degli autori della strage parigina.
La testimonianza di una sopravvissuta e le sfide della giustizia
Eliana Pavoncello, sopravvissuta all’attentato, ha dichiarato con commozione: “Dopo 43 anni ancora mi vengono le lacrime. Abbiamo aspettato giustizia per troppo tempo, eppure questa non è ancora arrivata. Siamo arrabbiati con uno Stato che avrebbe dovuto proteggerci e invece non l’ha fatto“. Pur riconoscendo la cattura dei singoli responsabili materiali, Pavoncello ha espresso un sentimento di amarezza per l’attesa e la lentezza dei processi.
L’arresto di Harb rappresenta un passo significativo per la memoria storica della comunità ebraica romana e un elemento cruciale per la lotta contro l’impunità di atti terroristici che hanno segnato profondamente la storia europea degli anni ’80.






