Il trapper Baby Gang, già noto alle cronache giudiziarie per diverse vicende che lo hanno visto protagonista negli ultimi anni, è stato nuovamente fermato dalle forze dell’ordine. L’artista è stato trovato in possesso di una pistola all’interno di una stanza d’albergo a Milano, circostanza che ha portato al suo immediato arresto.
La detenzione di Baby Gang a San Vittore
Dopo il fermo, Baby Gang è stato trasferito nel carcere milanese di San Vittore, dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria. La scoperta dell’arma è avvenuta nel corso di controlli legati a un’indagine avviata dalla Procura di Lecco, che da tempo segue le attività del trapper.
Il provvedimento, eseguito dai carabinieri di Lecco con il supporto dei colleghi di Milano, sarà sottoposto a convalida dal gip di Milano, che valuterà anche l’eventuale custodia cautelare in carcere.
Un’inchiesta più ampia
Secondo quanto trapelato, il rinvenimento della pistola rappresenta solo un tassello di un quadro investigativo più articolato. La Procura di Lecco sta infatti portando avanti un’inchiesta di respiro più ampio, i cui sviluppi potrebbero coinvolgere ulteriori episodi o responsabilità legati al cantante.
La perquisizione dopo il concerto di Baby Gang
L’operazione che ha portato all’arresto di Baby Gang è stata condotta dai carabinieri e coordinata dalla Procura di Lecco, guidata da Domenico Ezio Basso.
Secondo quanto riferito dal suo legale, l’avvocato Niccolò Vecchioni, la perquisizione è stata disposta e condotta mentre Baby Gang si trovava in albergo, reduce dall’esibizione della sera precedente al concerto di Emis Killa. L’arresto in flagranza per il possesso della pistola è di competenza della magistratura milanese, mentre le indagini più ampie della Procura di Lecco hanno portato a ulteriori perquisizioni a suo carico e di altre persone coinvolte.
Un passato già segnato da procedimenti giudiziari
Prima di questo arresto, Baby Gang era libero in attesa di affidamento ai servizi sociali, misura stabilita a seguito della condanna definitiva a 2 anni, 9 mesi e 10 giorni inflitta lo scorso marzo per la sparatoria avvenuta nei pressi di Corso Como, cuore della movida milanese. Negli anni l’artista ha affrontato diversi processi, ottenendo talvolta assoluzioni e in altri casi condanne non ancora definitive.
Trovate altre due pistole nell’abitazione di Baby Gang
Nell’abitazione di Baby Gang, a Calolziocorte, in provincia di Lecco, i Carabinieri hanno rinvenuto altre due pistole clandestine. Le indagini hanno portato anche all’arresto di altre quattro persone, tutte in possesso di passaporto macedone, accusate di concorso in detenzione e porto illegale di armi comuni e da guerra, nonché di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina. Secondo le stime, il giro d’affari legato a queste attività sarebbe di circa 12mila euro al mese.
Gli arrestati sono accusati di detenzione e porto illegale di armi da fuoco comuni e da guerra, oltre che di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, in particolare cocaina, per un giro d’affari stimato intorno ai 12mila euro mensili. Tra le persone arrestate figurano Zilbehar Hetem, 50 anni, il figlio Mevljudin Hetem, 23 anni, già condannato per la sparatoria di Corso Como a Milano, e Rasim Dali, 42 anni, cognato di Zilbehar.
Indagato anche Simba La Rue
L’indagine della Procura di Lecco ha visto ora l’iscrizione nel registro degli indagati anche di Simba La Rue, nome d’arte del trapper Mohamed Lamine Saida, 23 anni, già detenuto per condanne definitive.
Le verifiche dei Carabinieri hanno collegato un fucile mitragliatore AK47 di fabbricazione ex cecoslovacca, sequestrato in passato a un altro soggetto insieme a droga, a Simba La Rue e ai videoclip di Baby Gang. L’arma era perfettamente funzionante e fornita di munizionamento, e secondo gli inquirenti era stata effettivamente impiegata nelle riprese musicali.
Le indagini hanno inoltre permesso di accertare che il mitragliatore proveniva dalla famiglia Hetem, quattro membri della quale sono stati arrestati nell’ultimo blitz della Procura. Simba La Rue, così come Baby Gang, risulta indagato nell’ambito di un procedimento più ampio che coinvolge traffico di armi e altre accuse correlate.






