Milano, 25 settembre 2025 – Si è svolta oggi davanti alla giudice per le indagini preliminari (GIP) Rossana Mongiardo l’udienza relativa alla richiesta di archiviazione per violenza sessuale nei confronti di Leonardo Apache La Russa, terzogenito del presidente del Senato Ignazio La Russa, e del suo amico Tommaso Gilardoni, dj. I fatti contestati risalgono alla notte tra il 18 e il 19 maggio 2023, al termine di una serata trascorsa all’Apophis Club di Milano, quando la presunta vittima si sarebbe ritrovata nella casa di famiglia di La Russa jr.
Udienza e posizione della difesa

La gip si è riservata di decidere sull’istanza di archiviazione avanzata dalla Procura di Milano, che ha chiesto la chiusura delle indagini per la presunta violenza sessuale. L’avvocato Vinicio Nardo, che difende La Russa insieme al collega Adriano Bazzoni, ha dichiarato che l’udienza è stata “molto discussa”, sottolineando come il giudice presenterà il provvedimento in cancelleria nei prossimi giorni. “I pm hanno insistito sulla richiesta di archiviazione – ha spiegato Nardo – ma noi abbiamo ritenuto le nostre argomentazioni fondate”. La difesa ha inoltre anticipato che “c’è un altro procedimento che è stato stralciato da questo, anche lì ci difenderemo”. Infatti, sia La Russa che Gilardoni sono indagati anche per revenge porn, con un prossimo aggiornamento fissato al 13 novembre.
Opposizione della parte offesa e richieste dell’avvocato
Contraria alla richiesta di archiviazione è l’avvocato Stefano Benvenuto, legale della giovane presunta vittima, oggi ventiduenne. Benvenuto ha formalmente opposto la richiesta della Procura, sollecitando alla GIP un supplemento di indagini, in particolare una nuova consulenza medico-legale e tossicologica. Secondo il legale, la ragazza quella notte non sarebbe stata in grado di prestare il consenso a causa di un mix di alcol, farmaci e sostanze stupefacenti assunte durante la serata, che l’avrebbero portata “prossima al coma etilico”. A supporto di questa tesi, sono state valorizzate conversazioni estrapolate dalla Squadra Mobile da cellulari di testimoni, che descrivono la giovane in uno stato di palese alterazione e incapacità di intendere e volere. Inoltre, Benvenuto ha contestato la mancata valutazione da parte della Procura del presunto bacio subito senza consenso da parte di La Russa, episodio che secondo il legale “costituisce, di per sé, reato di violenza sessuale”.
Parallelamente, la stessa giovane si è costituita parte civile nel procedimento per revenge porn, chiedendo un risarcimento provvisionale di 50 mila euro per i danni alla privacy, alla reputazione e alla dignità. L’avvocato Benvenuto ha sottolineato che la ragazza ha dovuto modificare le proprie abitudini di vita, trasferendosi all’estero a causa del clamore mediatico suscitato dalla vicenda.
Il procedimento è stato aggiornato al 13 novembre, data in cui la GUP Alessandra Di Fazio si pronuncerà sul filone relativo alla diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite. Le difese hanno preannunciato la possibilità di chiedere il rito abbreviato.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Milano con il contributo della Squadra Mobile, ha visto una complessa attività investigativa che ha analizzato tabulati telefonici, filmati e testimonianze. La Procura, pur chiedendo l’archiviazione per l’accusa di violenza sessuale, ha invece chiesto il rinvio a giudizio per La Russa e Gilardoni per il reato di revenge porn aggravato dall’uso di strumenti telematici, in relazione a due distinti episodi di diffusione non consensuale di materiale video a contenuto sessuale. La decisione finale spetterà ai giudici competenti nei prossimi mesi.
Fonte: Riccardo Sciannimanico - Caso La Russa jr, gip si riserva di decidere su archiviazione per violenza




