È arrivato l’okay al disegno di legge sulla tutela degli animali in Italia: ecco tutti i dettagli e le parole di Michela Brambilla
Il Senato della Repubblica ha dato l’ok definitivo al disegno di legge 1308, una normativa che segna un vero e proprio spartiacque nella tutela degli animali in Italia. A prima firma della deputata e attivista Michela Brambilla, la legge introduce un approccio profondamente innovativo e più rigoroso nei confronti dei reati contro gli animali, ridefinendo il loro status giuridico e inasprendo le sanzioni per chi commette maltrattamenti, abbandoni o uccisioni.
Gli animali riconosciuti come soggetti di diritto
Con il nuovo testo legislativo, viene superato il tradizionale paradigma che tutelava gli animali solo in quanto oggetto del sentimento umano: ora essi sono riconosciuti come soggetti giuridici portatori di diritti propri. Questo cambiamento si riflette nella modifica del Codice Penale e del Codice di Procedura Penale, dove la tutela si concentra direttamente sugli animali, considerati esseri senzienti e non semplici oggetti. Il relatore Manfredi Potenti ha sottolineato che il testo rappresenta un ribaltamento culturale totale, spostando l’attenzione dal sentimento umano verso un riconoscimento giuridico effettivo degli animali.
Questo riconoscimento comporta anche una maggiore responsabilità da parte dello Stato e delle istituzioni nel garantire il rispetto dei diritti animali, con un impatto significativo sul piano normativo e sociale.
Pene più severe e nuove disposizioni contro le pratiche crudeli nei confronti degli animali
Il disegno di legge introduce multe e pene detentive più elevate per chi maltratta, abbandona o uccide animali. Le novità principali includono:
- Reclusione da 2 a 4 anni e multa fino a 30.000 euro per chi organizza o promuove spettacoli, combattimenti clandestini o competizioni violente che mettono a rischio l’integrità fisica degli animali. La pena si estende anche a chi alleva o addestra animali per questi scopi;
- Inasprimento della pena per l’uccisione di animali, con reclusione da 6 mesi a 3 anni, che sale a 1-4 anni se accompagnata da sevizie, e multe fino a 60.000 euro;
- Per i maltrattamenti, la pena detentiva va dai 6 mesi ai 2 anni, senza possibilità di sostituzione con sanzioni pecuniarie;
- Introduzione del divieto assoluto di abbattere o alienare gli animali sequestrati nell’ambito di indagini o processi penali, garantendo la loro custodia fino alla sentenza definitiva;
- Divieto totale di utilizzo delle pellicce di gatti domestici a fini commerciali, una pratica finora tollerata ma ora finalmente bandita;
- Stop all’uso della catena per i cani su tutto il territorio nazionale, con sanzioni amministrative che vanno da 500 a 5.000 euro per i trasgressori, per tutelare la libertà e il benessere degli animali da compagnia.
Protezione rafforzata per fauna selvatica e contrasto al traffico illecito
Un capitolo importante della legge riguarda la protezione della fauna selvatica e delle specie protette, con l’inasprimento delle pene per chi uccide, cattura o detiene illegalmente animali appartenenti a specie autoctone o esotiche protette. Le sanzioni prevedono arresti fino a un anno e multe fino a 8.000 euro, e mirano a combattere il bracconaggio e il traffico illecito, fenomeni che minacciano la biodiversità e gli ecosistemi.
Inoltre, la norma interviene con fermezza sul traffico illegale di cuccioli, prevedendo pene da 4 a 18 mesi di reclusione e multe fino a 30.000 euro per chi commercia animali non tracciati, favorendo così adozioni responsabili e la legalità.
La voce di Michela Vittoria Brambilla: “Una riforma attesa da vent’anni”
Michela Vittoria Brambilla, promotrice della legge e deputata di lungo corso, ha definito il provvedimento una “riforma storica che l’Italia attendeva da oltre vent’anni”. Presentando il testo, ha evidenziato come la normativa rappresenti un cambio di paradigma, ponendo gli animali come esseri senzienti e titolari di diritti, con una tutela diretta da parte dello Stato. Brambilla ha inoltre denunciato le resistenze incontrate durante l’iter parlamentare, definendo la battaglia per la tutela animale e ambientale una vera e propria “guerra” contro le opposizioni che hanno tentato di bloccare la riforma.
Coordinamento istituzionale e misure preventive
Tra le altre novità, la legge prevede un maggiore coordinamento tra le forze di polizia e il Ministero dell’Ambiente per migliorare la prevenzione e il contrasto dei reati contro gli animali. Viene introdotta anche la responsabilità amministrativa degli enti coinvolti in reati animali, con sanzioni interdittive che si aggiungono alle pene penali.
Infine, viene potenziata la tracciabilità degli animali da compagnia, con sanzioni amministrative per chi viola le norme di identificazione e registrazione, e si rafforzano le misure contro l’abbandono, con multe minime aumentate fino a 5.000 euro.
La nuova legge rappresenta dunque un salto qualitativo senza precedenti nella legislazione italiana in materia di tutela animale, con un impatto atteso su tutto il territorio nazionale e un chiaro messaggio di civiltà verso una convivenza più rispettosa degli esseri senzienti.






