Venezia, 4 settembre 2025 – Un episodio di forte tensione si è verificato ieri al Lido di Venezia, dove la lancia con a bordo l’attrice Anna Foglietta e la street artist Laika, è stata fermata dalle forze dell’ordine poco prima dell’approdo all’Excelsior. L’intervento è avvenuto durante la presentazione della nuova opera di Laika intitolata “We Are Coming”, realizzata a sostegno della Global Sumud Flotilla, iniziativa di solidarietà verso la causa palestinese.
Il fermo e il sequestro dell’opera
La barca, sulla quale l’attrice sventolava una bandiera palestinese, è stata bloccata, e tutti i presenti sono stati fatti scendere. Le forze dell’ordine hanno inoltre sequestrato l’opera d’arte e la bandiera, scatenando una vasta polemica politica. L’opera raffigura una donna che indica la rotta con il dito, mentre dietro di lei si apre una scia con i colori della bandiera palestinese. Alcuni attivisti hanno mostrato un cartellone con la scritta a sostegno della Flotilla.
Le reazioni politiche e culturali
Immediata la reazione delle opposizioni, che hanno definito il fermo un atto “assurdo” e “inconcepibile”, chiedendo al Ministero dell’Interno di fornire spiegazioni. Nicola Fratoianni di Avs ha denunciato il fatto come un “pessimo segnale” e ha invitato il Viminale a chiarire “al più presto” quanto accaduto. Anche i deputati del Partito Democratico Matteo Orfini e Michela Di Biase hanno parlato di un “fatto grave e inaccettabile” con “sapore intimidatorio”.
L’attrice Anna Foglietta, nota figura del cinema e teatro italiano, è stata coinvolta personalmente nell’episodio che ha acceso il dibattito sulla libertà di espressione e la solidarietà internazionale. La street artist Laika, che ha realizzato l’opera, ha dichiarato: “O si sta dalla parte degli oppressi, o si è complici. Anche il silenzio è complicità”.
L’episodio ha quindi riaperto la discussione sulle modalità con cui vengono gestite manifestazioni di solidarietà politica in Italia e la tutela della libertà di espressione artistica.
Anna Foglietta: “Il silenzio è complicità”
“Anche di fronte all’intervento delle forze dell’ordine, che riconosciamo nel loro ruolo istituzionale, la nostra volontà resta chiara: continuare a esporci, sempre nel rispetto di tutti e di tutto. Crediamo sia necessario che ciascuno, a suo modo, prenda posizione: perché restare in silenzio, oggi, significa essere complici“, ha scritto Foglietta sul proprio profilo Instagram.
L’attrice ha quindi concluso: “Il nostro arrivo, insieme a Laika e agli attivisti e alle attiviste dei Centri Sociali del Nord Est, ha voluto essere un gesto pacifista: un’azione culturale e non violenta a sostegno della Global Sumud Flotilla. Quella di oggi non è stata solo una presenza simbolica, ma un modo per dichiarare apertamente da che parte stiamo, di fronte a una tragedia che si trascina da troppo tempo”.






