Andreoni: “Contro le ICA arriva Struttura Sanitaria Sicura”
L’esperto in malattie infettive parla della nuova certificazione in sanità
Cronaca (Roma). Le infezioni correlate all’assistenza (ICA) rappresentano una vera e propria emergenza sanitaria, non solo a livello nazionale ma mondiale, con l’Italia che registra un numero elevato di casi. La crescente minaccia dell’antibiotico-resistenza, che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità potrebbe diventare la prima causa di morte nei prossimi anni, rende la prevenzione ancora più cruciale. Per affrontare questa sfida, è stato sviluppato un nuovo standard di certificazione innovativo. Basato sui criteri indicati dall’OMS e utilizzando il framework IPCAF (Infection Prevention and Control Assessment Framework), questo strumento consente di valutare in modo strutturato e oggettivo il livello di sicurezza infettivologica di una struttura sanitaria. Valutando aree chiave come la formazione del personale, l’uso appropriato degli antibiotici, la sorveglianza e l’igiene delle mani, attribuisce un punteggio che stimola il miglioramento continuo, verificato annualmente.
Secondo Massimo Andreoni, Direttore scientifico della SIMIT (Società Scientifica Malattie Infettive e Tropicali) e membro del Comitato Scientifico di Nomos,”l’invito a non considerare la prevenzione delle infezioni come un obbligo burocratico, ma bensì come una grande opportunità per elevare la qualità e la sicurezza dell’assistenza. Questa certificazione deve essere considerato uno strumento concreto, autorevole e personalizzato. Aderire significa dimostrare responsabilità verso i pazienti, migliorare l’organizzazione interna, contenere i costi e posizionarsi come struttura d’eccellenza”.
I benefici attesi da questa certificazione sono sia clinici, con una significativa riduzione del rischio di infezioni comuni come polmoniti, infezioni urinarie o del sito chirurgico, sia economici, riducendo i costi legati a ospedalizzazioni più lunghe e terapie complesse. Dimostrare di aver messo in atto tutte le misure possibili per ridurre il rischio contribuisce anche a limitare le richieste di indennizzi. Inoltre, l’uso di un marchio distintivo di struttura sicura può rafforzare la fiducia di pazienti e famiglie. (Redazione alanews)




